venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Dopo mezzo secolo riaperta a Roma la splendida Domus Tiberiana

Sono passati più di 50 anni da quando, a causa di gravi problemi strutturali che avevano messo in pericolo la solidità dell’edificio, la Domus Tiberiana era stata chiusa al pubblico. In tutto questo tempo sono proseguiti i lavori di ristrutturazione, per la messa in sicurezza di uno dei siti più affascinanti di Roma e dell’Italia intera, ma anche i nuovi scavi per scandagliare il terreno circostante, alla ricerca di preziosi manufatti risalenti all’epoca del longevo Impero Romano. Le operazioni si sono concluse e la splendida Domus ha riaperto i battenti, inaugurando anche un percorso museale straordinario.

Che cos’è la Domus Tiberiana? Questo palazzo imperiale, che domina una meravigliosa vista sul Foro Romano dall’alto del colle Palatino su cui venne costruito, risale all’epoca dell’imperatore Tiberio, vissuto nel I secolo d.C. Fu lui a scegliere, come sito per la realizzazione della sua splendida Domus, quello che era il suo luogo natio: nella prima fase della costruzione, la villa era limitata solamente alla parte centrale dell’attuale edificio. In seguito, fu Caligola ad ampliare il palazzo verso il Foro, mentre il restauro adottato da Domiziano fece di quest’ultima aggiunta un ingresso monumentale, con grandiose arcate.

Edificata sul lato occidentale del colle – riconoscibile per le grandi arcate che affacciano sul Foro Romano – la Domus – racconta Svetonio – fu ricondotta al nome di Tiberio solo perché in corrispondenza dell’area sorgeva la sua casa natale. Ma le indagini archeologiche hanno confermato che la realizzazione del palazzo imperiale iniziò solo con Nerone, a seguito del celebre incendio del 64 d.C, e in concomitanza con la costruzione della Domus Aurea.

Furono poi Domiziano e Adriano (le sale a cui si accede oggi sono di epoca adrianea) a ristrutturarla e decorarla con sfarzo di marmi e affreschi, secondo il principio che faceva passare attraverso decor e splendor l’insorgere dello stupor (la meraviglia) in chiunque si trovasse al cospetto della residenza imperiale.

Ancora tra II e III secolo, i Severi ampliarono il palazzo, che restò agibile fino all’VIII secolo, quando lo stesso pontefice Giovanni VII (cui si deve la decorazione della vicina Santa Maria Antiqua) scelse di abitare alcuni ambienti della domus.

FOTO di Stefano Castellani

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