giovedì 21 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

EMILIA / “No a Renzi”: Conte strappa l’intesa con il Pd. De Pascale senza M5S

Alle Regionali del 17 e 18 novembre, Michele De Pascale (nella foto con Giuseppe Conte) non avrà l’appoggio del Movimento Cinque Stelle. Conte ha rotto in Tv l’accordo con il centrosinistra intenzionato a correre con Italia Viva di Matteo Renzi.

Alla domanda se restano le alleanze con Italia Viva in Emilia Romagna e Umbria, l’ex premier ha risposto: “Non sono disponibile ad affiancare il simbolo del M5S a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere e rottamare”. Poi sferra un attacco alla segretaria del Pd, Elly Schlein: “È chiaro che nel momento in cui il M5S dice che si è aperta una ferita e la risposta di Schlein è ‘Io non faccio polemiche’ c’è qualcosa che non va”

“Il Campo largo non esiste più, lo certifichiamo stasera”. l sigillo sulla separazione è arrivato insieme alla decisione, anche quella annunciata in tv, di non far correre il Movimento insieme a Italia Viva nemmeno in Emilia Romagna. Il candidato del centrosinistra in Emilia è Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, mentra in Umbria è stato trovato un accordo sul nome della civica Stefania Proietti, sindaca di Assisii.

Le parole di Conte: ‘Io non faccio polemiche. C’è qualcosa che non va, non c’è la consapevolezza da parte del gruppo dirigente del Pd che c’è un problema serio – ha aggiunto – Renzi è una bomba esplosiva a orologeria. Come facciamo a presentarci con Renzi per quello che rappresenta? Come si fa a fare una campagna elettorale e dire che noi governeremo il Paese per i prossimi 5 anni? È un problema politico forte, non di veti personali, per rendere credibile il progetto di alternativa”. Poi una concessione, ma a tempo debito: col Pd: “Abbiamo un percorso da fare e tantissimi chiarimenti da fare”, per allearci oggi “non siamo pronti. Questo non significa che non riconosciamo i passi concreti compiuti”. Conte ha puntato a testa bassa su Elly Schlein: “Ci siamo ritrovati con Renzi in mezzo al campo senza venirne informati, ma all’esito di una partita di calcio e col Pd che ha detto: ‘Non fate polemiche e non ponete veti’. Ma il problema è politico e serio”. E ancora: “È chiaro che nel momento in cui il M5S dice che si è aperta una ferita e la risposta di Schlein è ‘Io non faccio polemiche’ c’è qualcosa che non va”.

La risposta del Pd a Conte l’ha data il capogruppo al Senato Francesco Boccia: “Se non vogliamo lasciare la destra e Meloni a Palazzo Chigi sine die, è evidente che bisogna rafforzare l’alternativa, che dobbiamo costruire dando risposte ai problemi delle persone”. Il deputato Marco Furfaro è stato anche più netto: “Quando Conte dice che non voterà col Pd io mi rattristo, ma Giorgia Meloni festeggia. Non si può decidere in un salotto di Porta a Porta se si fa l’alleanza in una regione”.

Per Schlein, che da sempre punta a una coalizione la più larga possibile, si annunciano tempi difficilissimi. Le elezioni politiche sono lontane e, nei prossimi mesi, le carte in tavola cambieranno mille volte. Lo strappo di Conte è piombato inaspettato in Transatlantico come sui livelli locali delle coalizioni visto che, dopo i fatti della Liguria, il M5S aveva fatto filtrare rassicurazioni sulla tenuta degli accordi in corso in Emilia Romagna e in Umbria.

L’improvvisa uscita del presidente M5S ha fatto saltare il Campo largo ovunque sia in costruzione in questo momento. Per quanto riguarda le Regionali, la partita ligure ormai è chiusa, perché le liste sono già state depositate. Ma quelle dell’Umbria e dell’Emila Romagna sono apertissime: il voto ci sarà il 17 e 18 novembre, quindi le trattative andranno avanti fino alla fine del mese. E se in Liguria Iv ha fatto un passo indietro, in Emilia non ha intenzione di concedere il bis: “Alle Regionali ci presenteremo a fianco del candidato di centrosinistra De Pascale – ha detto Matteo Renzi – con i nostri candidati e con il nostro simbolo, come già concordato”. Schlein dovrà quindi trovare un compromesso fra il M5S che non vuole Iv e Iv che non intende andarsene.

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