“Non so cosa faranno gli altri leader, io non mi candido, resto a fare il ministro delle Infrastrutture”. A cinque mesi dalle europee, Matteo Salvini si tira fuori dalla competizione elettorale del 6-9 giugno. “Il mio obiettivo – spiega – è raggiungere i 5 Stelle”.
Poi sulla possibilità che il generale Roberto Vannacci venga candidato con la Lega dice: “A me piacerebbe, perché è un’altra delle vittime della sinistra radical chic”. Lusingato per aver pensato a lui, il generale da Udine fa sapere che valuterà “a mente fredda” la proposta, “fermo restando che per il momento faccio il soldato”.
Salvini sceglie la platea di ‘Quarta Repubblica’ su Rete4 per uno sfogo politico a tutto campo, dopo giorni di silenzio turbato dalla inchiesta sulle commesse Anas in cui sono coinvolti il padre e il fratello della fidanzata. “Dagli anni Novanta, partendo da Craxi, passando per Berlusconi e Renzi, mi sembra sia evidente che ci sia parte magistratura politicizzata che cerca di ribaltare nelle aule di tribunali il risultato delle urne”, dice il vicepremier leghista. “La riforma della giustizia è urgente, non per Salvini – continua – ma per tanti italiani che sono davanti alla televisione”.
E’ stato “un errore anche non aver affrontato fino in fondo la pace fiscale”, sostiene. “Con due guerre in corso e la situazione economica attuale, sottolinea, bisogna mettere sul tavolo un saldo e stralcio totale, globale, generale e definitivo, chiudendo tutte le pendenze con l’Agenzia delle entrate. Poi torna a parlare anche del ponte sullo Stretto: ”Creerà minimo 40mila posti di lavoro e porterà un valore aggiunto di 15 miliardi di euro”.
Parla anche dell’udienza che si terrà venerdì a Palermo sulla vicenda Open Arms: “Vado lì serenamente perché ritengo di aver fatto il mio dovere di cittadino italiano prima ancora che da ministro”. E conferma la richiesta di ricandidatura di Christian Solinas alla presidenza della Regione Sardegna – nodo di scontro con Fratelli d’Italia, che spinge la corsa del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.