Fenomeno Paola Cortellesi. Il suo primo film da regista, in un accecante bianco e nero, sta suscitando un coro unanime di apprezzamenti tra il pubblico nelle sale e sui social come raramente si è visto in Italia. E gli incassi record lo stanno a dcimostrare. “C’è ancora domani” è un film autenticamente femminista, ironico, intelligente, qualcuno lo definisce geniale. Insomma, un capolavoro.
” ‘C’è ancora domani’ – dice Mario Gianani, Ceo di Wildside, società del gruppo Fremantle – sta facendo qualcosa che riesce in genere a pochi film: mettere d’accordo tutti. Dopo il grande successo alla Festa del Cinema di Roma con la vittoria di tre premi, l’incredibile risultato ottenuto in sala di questo primo weekend ci riempie di orgoglio e di felicità. Ringrazio Paola per averci regalato il suo sguardo unico e delicato su un tema così importante”.
Max Orfei – Ceo di Vision Distribution, società del gruppo Sky, esprime grande soddisfazione per il risultato al box office: “Siamo tutti davvero felici per Paola Cortellesi, che, insieme a Giulia Calenda, Furio Andreotti e a tutti gli artisti e alle maestranze che vi hanno preso parte, ha regalato al pubblico un film semplicemente meraviglioso che ha riallacciato quel rapporto con il pubblico che sembrava perso”.
“La storia del film è molto seria, anche se trattata con leggerezza. Si parla della generazione delle nostre nonne, donne silenziose e operose, che si sono sempre sentite delle nullità, perché così gli avevano insegnato. L’intento era quello di raccontare tutte quelle donne lì, attraverso una storia inventata, che però è uno dei tanti racconti delle signore del cortile delle mie nonne”.
“Nei primi otto minuti e mezzo del film mi volevo rifare al filone del neorealismo rosa, poi cambia tutto, la storia è molto contemporanea nelle dinamiche di coppia e famigliari. Si parla di una storia contemporanea ambientata nel passato”, ha detto Paola Cortellesi a Radio2 Social Club, dove ha anche scherzato coi conduttori e con Emanuela Fanelli, attrice premio David di Donatello che ha voluto con lei sul set, insieme a Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni. Il film dal 26 ottobre al 2 novembre ha incassato 3.496.609 euro e sul web lo acclamano tutti.
Interno giorno: “Ciao Ivano!”, dice la moglie al marito ancora a letto e lui le molla uno sganassone. È un attacco rivelatore, un racconto straordinario che va visto e che fa riflettere.
Alcuni commenti sui social, di solito avari di giudizi entusiastici sui film italiani, danno l’idea di come il nostro cinema abbia trovato un’autentica fuoriclasse. “Prendetevi due ore e andate al cinema a vedere “C’è ancora domani’. È un film intenso, necessario, quel bianco e nero è attuale. Purtroppo. Paola Cortellesi straordinaria. Complimenti” si legge su un profillo X molto seguito. Il film, come dice una tra le tante ammiratricii sul web, è “Ironico, civico e femminista” .
“C’è ancora domani” un film “necessario, divertente, geniale e unico nel suo genere”: La narrazione richiama fortemente “Una giornata particolare” di Ettore Scola, se ne respirano le atmosfere, ma la cifra stilistica della Cortellesi è diversa, riconoscibile e, con il suo coraggio, compie un piccolo miracolo: attraversare l’animo di chi guarda il film trasmettendo tutto il dramma della violenza sulle donne ma con la grammatica di chi riesce a far ridere e tanto. Erede della commedia all’italiana degli anni Sessanta, quindi il film ha toni leggeri ma rivela orrori storicamente accettati e si pone dalla parte di chi lotta per dire “basta”
I consigli di andare a vederlo arrivano da tutte le parti, anche dai profili di Gianni Morandi: “Cara Paola, ieri sera ho visto il tuo film. L’ho trovato straordinario in tutti i sensi.Tu, al di sopra di tutto, come attrice e di più ancora come regista. La ricostruzione di quel dopoguerra, gli ambienti, le facce degli attori che hai scelto…. Mi sono commosso in tanti momenti, Anna ed io abbiamo pianto, pure di gioia! Anche Valerio è bravo, l’ho odiato… Penso che sia un bellissimo film che tutti dovrebbero vedere! Sei una donna formidabile”
Il film. Delia è “una brava donna di casa” nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio.
Secondo il suocero però “ha il difetto che risponde”, in un’epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua “mancanza”. La figlia Marcella sta per fidanzarsi con il figlio del proprietario della pasticceria del quartiere, il che le darebbe la possibilità di migliorare il suo status e allontanarsi dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia, nonché da quella madre sempre in grembiule e sempre soggetta alle angherie del marito.
Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato: un meccanico che le vuole bene, un’amica spiritosa che la incoraggia, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa.