di Claudia Zamorani
Si apprende dalle cronache locali che l’ex ministro Patrizio Bianchi sarebbe stato il briscolone in mano all’opposizione di centrosinistra come candidato alle prossime elezioni di giugno per sfidare il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, in quota Lega.
Se non fosse che l’ex ministro ferrarese avrebbe declinato garbatamente l’invito per impegni pregressi a livello internazionale.
Il PD, si apprende ancora, sta lavorando su un’altra candidatura ma il nome verrà reso pubblico solo a dicembre, perché – dicono – non vada bruciata. Ecco. La motivazione di tanto indugio è il timore che possa andare bruciata. Come la benzina. Così si aspetta che arrivi la neve e Babbo Natale con la slitta.
Domanda spontanea: ma l’opposizione ce la sta mettendo tutta per perdere di nuovo, fin dalle premesse? Con tutto il rispetto per l’ex ministro Bianchi, figura di grande caratura e di lunga esperienza, fin troppa, ma l’opposizione non ha capito che il popolo della sinistra chiede un rinnovamento, totale? Di cui, in effetti, ci sarebbe un gran bisogno, anche considerata l’anagrafe.
Perché in effetti se hanno perso, un motivo c’era. E’ stata fatta autocritica in tutti questi anni, o si pensa di ripartire così, da dove si era finito? Magari con le stesse persone. E con le stesse idee. Perché qualcosina che non andava in effetti c’era. E non poca cosa. Per esempio, lo scollamento con la cosiddetta base (avete presente com’è andata con la Segreteria?), più o meno come adesso. Ma la lista è lunga. Chi se la sente di leggerla?
Come si pensa poi uscire con un nome calato dall’alto solo allo spuntare della neve, con elezioni previste a fine primavera, escludendo di fatto un percorso partecipato con i cittadini? Altrimenti è solo propaganda.
Dov’è adesso, e non a Natale, il candidato o la candidata sindaco del centrosinistra ogni volta che i ferraresi inciampano nella muraglia di gabinetti chimici (con lo sponsor) e nei cancelli da stadio e nelle bandiere del cornetto che deturpano con la loro grande bruttezza che “profumano” di ignoranza il centro storico di Ferrara, ormai palcoscenico del panem et circenses che ottunde la mente nell’indifferenza generale?
Neppure chi dovrebbe tutelare la bellezza dei luoghi, a partire dalle Belle Arti, dice niente. Mica come quando un privato cittadino osa pitturare la facciata di giallo canarino invece che di giallo paglierino, perché in quel caso ti mettono sul rogo come Savonarola. Stavolta no, va tutto bene.
Dov’era il candidato del centrosinistra mentre i barbari devastavano il parco Bassani nel tentativo di trasformarlo nello stadio di San Siro?
Che cosa dice il candidato del centrosinistra sul fatto che sono già due mesi che il parco pubblico Bassani è finito in terapia intensiva chiuso con i cancelli al transito dei cittadini e pattugliato da vigilanti pagati dal Comune (cioè da noi) perché nessuno entri e soprattutto veda?
Dov’è il candidato a sindaco del centrosinistra, e che cosa ne pensa, mentre tra un concerto e l’altro vengono chiuse le associazioni non gradite?
Mentre i cittadini avanzano, inascoltati, proposte sull’uso delle aree dismesse da recuperare per il bene comune, mentre la città chiede ascolto e partecipazione, invano, mentre si chiede di conoscere quanto è costato alla collettività (mi ripeto, a noi) il concerto del Boss, mentre Fratelli di Italia, che già commissaria di fatto il sindaco, visto l’andazzo generale, lancia strali e uno spoil system contro il direttore della Fondazione Teatro, Moni Ovadia, che ha chiaramente i giorni contati?
Dov’è il candidato, o la candidata, a sindaco del centrosinistra e che cosa ne pensa? Adesso, non a Natale.
Sappiate che la base vuole un rinnovamento. Totale. Non nomi a effetto o briscoloni. Ma ascolto, partecipazione e scelte. Nessuna riciccia, per favore. Nessun over 70.
Uscite dai vostri circoli e chi c’è batta un colpo. Adesso, non aspettando le renne di Babbo Natale.
Finalmente 2024- Ferrara, per un progetto di nuovo futuro.
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