Mancavano all’appello, ma nel dopo-elezioni ecco ricomparire i bagni chimici in piazza Trento e Trieste che ospiterà fino a luglio il Ferrara Summer Festival. Possiamo intitolare questo film: Bagni chimici 2, la vendetta (e i troppi silenzi della Soprintendenza).
Incurante delle critiche e della indiscutibile bruttezza di uin centro storico così sistemato per far fronte ai bisogni di un pubblico attratto dai concerti, meno dalla bellezza e dall’arte, la giunta insiste nell’occupare il Listone con le attrezzature necessarie a garantire lo show must go on. D‘altronde, sostengono i sostenitori del centrodestra, il voto ha sancito che così va bene, che bisogna continuare e che gli amministratori stanno facendo la cosa giusta.
Il tutto ovviamente nel silenzio di una Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara – dipende dal ministero della Cultura) che dei destini della piazza più importante di Ferrara sembra non preoccuparsi granché, così come è deplorevole il silenzio degli urbanisti, degli intellettuali e degli architetti che non sentono il bisogno di far sentire la propria voce. La Soprintendente ha assunto l’incarico nel febbraio del 2023: è l’architetta Francesca Tomba. Domanda: ha mai fatto qualche osservazione su come si presenta Piazza Trento e Trieste? e se l’ha fatta, perché non ne rende conto alla pubblica opinione?