lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / Si apre la caccia all’immigrato con lo smartphone

A Ferrara spunta una campagna contro l’immigrazione e a favore del blocco navale. Fa ricorso a un enorme cartellone (6 metri x 3) contro il Pd e Fratelli d’Italia accusati dello “stesso operato” e che grida “Basta! Non c’è più posto”. Manifesto di chiaro stampo xenofobo se non razzista, simile alle famigerate liste di proscrizione che, attraverso manifesti pubblici, indicavano i nomi dei nemici da cacciare dalla città o da perseguitare. Dura la reazione del Pd che annuncia la presentazione di una denuncia.

La firma è di Ferrara Libera e Ferrara per la libertà, formazioni di destra date per vicine a Casapound, alla Lega e al movimento no-vax.  “E il blocco navale dove è finito? Basta non c’è più posto”. È una delle frasi che compaiono nel cartellone che è stato affisso in via Modena, una delle strade pià trafficate della città. Le sigle Ferrara Libera e Ferrara per la Libertà sono le stessi che tre mesi fa aveva avevano pubblicato un altro cartellone No Vax con espliciti riferimenti a mai avvenute morti provocate dai vaccini.

Nel manifesto di Via Modena, che molti interpretano come l’avvio di una specie di caccia all’immigrato, compaiono anche i simboli del Partito Democratico e di Fratelli d’Italia accompagnati dalla scritta “stesso operato”. Le foto sono denigratorie dei migranti e palesemente razziste. In una, in particolare, si fa riferimento al fatto che i profughi che arrivano sulle nostre coste siano in possesso di uno smartphone.

C’è da aggiungere che Ferrara Libera nel 2019 presentò una lista alle elezioni comunali capeggiata da Giorgio Massini, un ortopedico originario di Venezia. La lista ottenne un misero risultato: 296 voti, pari a un insignificante 0,4%.

L’utilizzo del simbolo del Pd ha comunque fatto infuriare i vertici regionali dei dem, con il segretario dell’Emilia-Romagna, Luigi Tosiani, che annuncia una denuincia. Anche perché il logo del Partito Democratico “è ovviamente una contraffazione. Qualcuno ha voluto inserire il nostro simbolo in un manifesto in cui vengono mostrate foto di migranti e si inneggia al blocco navale”.

“E’ una falsificazione che non possiamo accettare – prosegue Tosiani -, pertanto, insieme al Pd di Ferrara abbiamo deciso di sporgere denuncia contro ignoti nella speranza che gli autori di questo gesto vengano individuati e puniti. Siamo ben consapevoli della forza delle immagini e della loro capacità di diffondersi rapidamente soprattutto in Rete e quindi siamo pronti a difendere con tutti i mezzi l’onorabilità del nostro partito e dei nostri simboli”.

 

 

 

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