Cuoricini luminosi sulla Torre della Vittoria, il sacrario dei caduti di tutte le guerre, davanti alla cattedrale di Ferrara. Un’installazione per la festa di San Valentino che è stata oggetto di una netta presa di posizione contraria del Gruppo Finalmente 2024. La portavoce Claudia Zamorani ha chiamato in ballo, oltre al Comune, la Soprintendenza che non avrebbe espresso, sembra, alcun rilievo.
Ecco il testo da cui tutto è partito:
— Soprintendenza, ma dov’è? Dopo i bagni chimici dell’estate sul sagrato del Duomo, arriva la colata di cuoricini rossi sulla Torre della Vittoria, quella che svetta fiera di fronte alla Cattedrale e che al suo interno custodisce – attenzione- niente popo di meno che le lapidi ai Caduti di guerra. Al pari di un attaccapanni, insomma. In totale spregio della storia e della bellezza.
Ferrara: una città felice? Andiamo a votare, e’ meglio.
Il sindaco ha replicato con toni educati alle contestazioni, nel frattempo aumentate con le varie critiche dei cittadini. Alan Fabbri ha risposto sui social:
—‘Mi dispiace che a qualcuno non sia piaciuta l’installazione sulla Torre della Vittoria, ma non c’è mai stata l’intenzione di offendere qualcuno. Ne terremo sicuramente conto per le prossime volte, anche se, in fin dei conti, non trovo nulla di così ‘scandaloso’ o ‘vergognoso’. Sono solo cuori che celebrano l’amore universale”.
“Credo – conclude – che le luci portino sempre positività e spero che anche in questa occasione sappiate apprezzare gli sforzi fatti per rendere la nostra città più visitata e apprezzata dall’esterno’.—
A stretto giro la replica di Claudia Zamorani.
— Buongiorno sindaco Fabbri, abbiamo letto le sue dichiarazioni sui cuoricini e apprezziamo molto lo sforzo che ha fatto per dare una risposta che ci rassicuri sul fatto che non c’era, da parte sua, volontà di offendere nessuno quando ha deciso di fare appendere, col nullaosta della Soprintendenza, file di cuoricini dell’amore universale sul Memoriale dei caduti per la Libertà di Ferrara. Sono cose che possono succedere, come ha dichiarato, nello sforzo di provare a far risalire il numero dei turisti in città, oggi forse un po’ in affanno.
Purtroppo, pur nello sforzo di venirle incontro e di capire, non riusciamo proprio ad apprezzare, come auspica, l’originale iniziativa. Ci dispiace. E sa perché?
Perché ogni volta che ci capita di volgere lo sguardo fugace verso la Torre della Vittoria, ora di San Valentino, avvertiamo un tonfo al cuore, come se avvertissimo una scossa, un cortocircuito e il tempo si fermasse.
Come se udissimo in quel momento le voci dei caduti per la Libertà uscire dal Memoriale, e andare a intrecciarsi con quelle, invece moderne, dei ragazzi, eccitate non dalla lotta per la Libertà ma dai cuoricini dell’amore universale, e che da fuori si chiamano l’un l’altro per strapparsi per primi un selfie. Capisce?
È come se a Roma all’Altare della Patria sbucasse all’improvviso una fila di ballerini di salsa e merengue a lanciare cuoricini dell’amore universale sull’Altare. Che altro dire?
Apprezziamo davvero che abbia detto che la prossima volta ci penserà meglio. Noi però, glielo confessiamo, speriamo proprio non ci sia una prossima volta. Al contrario, che ci sia invece una prossima volta in cui la Soprintendenza sia capace di fermare questa cecità. Che se della Storia non importa niente a nessuno, che almeno si tuteli la Bellezza. Che almeno quella, forse, ci potrà salvare.
E oggi l’Anpi chiede che l’installazione venga rimossa, mentre il çPd ha chiesto l’accesso agli atti del Comune per accertarsi del coinvolgimento o meno della Soprintendenza.