di Claudia Zamorani
— Da corso Giovecca imboccate via Bersaglieri del Po. E’ la via nell’area pedonale del centro storico di Ferrara che accompagna i passanti a tuffarsi proprio dritto nel cuore della città e dello struscio.
Arrivati poco prima del supermercato Pam, è tutto un fiorire di serrande chiuse, tutte concentrate in pochi metri, e si ha l’impressione di essere sbarcati in un cimitero degli elefanti. Facciamo la conta: c’è il 31C, ex Arti urbane (foto), ex negozio di cose originali messo in affitto a 2.200 euro al mese, come si legge nel cartello dell’agenzia immobiliare specializzata in immobili di lusso di corso Giovecca (foto).
L’ex negozio è in buona compagnia purtroppo. Quasi di fronte sulla sinistra c’è la ex oreficeria Rizzoli (foto), il 56C, chiusa da almeno sei mesi dopo decenni di attività, anche se sembra stia per riaprire qualcosa stando al cartello di ricerca di commessi attaccato alla vetrina.
Di fronte un po’ sulla destra, al 56 e 54 C, c’è l’ex negozio di trucchi Wycon (foto), che a sua volta sta di fianco all’ex negozio di vestiti per bambini ‘C’era una volta’ (foto) chiuso da quasi un anno, il civico 54. È tutto un fiorire di ex.
Ora si dice che basti saper cogliere i sintomi per prevenire la malattia.
Ecco, c’è da chiedersi se i nostri amministratori camminino con il prosciutto sugli occhi quando passeggiano per il centro storico di Ferrara per non cogliere i segni di profondo disagio che da tempo attraversano le attività commerciali, e come sia possibile che non si intervenga a sostegno di negozi spesso storici evidentemente in difficoltà, almeno con lo stesso entusiasmo con cui si promuove l’Oktoberfest.
Non può almeno intervenire l’Amsef con una bella sponsorizzata, come solo l’agenzia di pompe funebri più cool del momento sa fare?
E’ dura per i commercianti, calcolando – stando al cartello dell’agenzia immobiliare – che un affitto pesa fino 2.200 euro al mese (ma immaginiamo anche molto di più), aggiungendo le spese vive di luce e riscaldamento e gli stipendi dei commessi, mentre da contraltare pesano l’erosione della capacità di acquisto dei cittadini, il caro vita, stipendi fermi al palo, licenziamenti di massa e pensioni impennate di ben 3 euro al mese, una manna.
Le pompe funebri, almeno loro, possono darci una mano? Ci fate voi una bella sponsorizzata, di quelle super fashion, come solo voi sapete fare? Tanto il bilancio è già a secco, che almeno le briciole arrivino anche al commercio e a chi non ha più nulla da festeggiare.