Ferrara, Corso Porta Po, nel tratto da Parco Massari a San Benedetto, una mattinata come tante altre di un normale giovedì. Una fila di auto e di bici diretta nei luoghi di lavoro più disparati e in mezzo una ciclista che tenta tra mille ostacoli, al pari di tanti pedoni, di arrivare incolume al lavoro, senza contar gli effetti sulla salute dei gas di scarico che si addensano nei vari budelli che la strada riserva.
C’è da chiedersi se Porta Po, in tutti i suoi 1.500 metri, sia una strada ad alta percorrenza tranquilla e sicura oppure una giungla incontrollata e abbandonata, dove vige la legge del più forte e del più corazzato.
Per dimostrare quale caos ci riserva ogni mattina il doversi addentrare in questa giungla urbana – e ponendo nel contempo a tutti una domanda semplice semplice (“ma Ferrara è una città felice?”) – Claudia Zamorani, portavoce del Gruppo Finalmente 2024, ha fillmato l’impresa che cittadini e cittadine sono costretti a intraprendere per la prima delle tante incombenze del giorno: andare a lavorare.
I malcapitati, e sono tantissimi, devono sopportare un ulteriore e pesante carico fisico e mentale, e uno stress che pregiudicano fin dalle prime ore la giornata dei ferraresi. Figurarsi in che stato li ritroveremo nel tardo pomeriggio, nelle ore del rientro a casa.
Si chiede la Zamorani pedalando verso la zona di San Benedetto, prima tappa del suo avvicinamento al polo tecnologico: “Ce la farò ad arrivare viva al lavoro anche oggi, in bici, nella giungla metropolitana?” Per poi arrivare a una domanda che pone un dubbio da fugare: “Ferrara è una città felice?”
Questa testimonianza è circoscritta per ora a poche centinaia di metri di Porta Po. Facile immaginare che cosa avvenga nelle stesse ore nelle altre zone della città. E’ possibile che in cinque anni di governo, un’amministrazione degna di questo nome non abbia avuto la volontà e le competenze per proporre uno straccio di piano d’intervento che attenuasse almeno gli effetti della giungla Ferrara? Oppure il problema non è mai stato in cima ai pensieri degli attuali amministratori?
Che cosa hanno da dire al riguardo urbanisti, architetti, tecnici e associazioni varie? In questa città sono per caso scomparsi gli intellettuali? C’è il sospetto che siano stati fagocitati dal traffico.
La foto è di repertorio.