Ferrara città delle biciclette? Uno slogan, scritto in quasi tutti i cartelli della città, che regge soltanto per i turisti.
Avete mai provato alle otto del mattino ad inforcare in bici le vie Porto Mare e Porta Po, una che finisce dove l’altra sboccia scorrendo per corso Biagio Rossetti, arteria centrale di Ferrara, che partendo dalla farmacia comunale arriva a lambire Piazza Ariostea per poi scivolare veloce verso il grattacielo?
Strade su cui si affacciano anche numerose scuole – tra asili, elementari e superiori – e che dovrebbero per questo garantire una particolare sicurezza a chi magari accompagna i figli a scuola o va al lavoro o va dove deve andare. Ogni volta invece diventa una roulette russa inforcare la strada a doppio senso di marcia senza ciclabile (a proposito di città delle biciclette) con macchine parcheggiate in entrambi i lati finendo per rimpicciolirla ulteriormente, le auto che sfrecciano veloci, i bus che transitano pesanti, i ragazzi che corrono a singhiozzo, i bimbi che arrivano felici a scuola.
Ad Amsterdam, dove la bicicletta è il mezzo di trasporto più diffuso ed incoraggiato, è stato da poco inaugurato un mega parcheggio sotterraneo, anzi subacqueo, e multipiano per chi gira in bici (nella foto).
Ha 7.000 posti è costato 60 milioni di euro, ma nelle vicinanze è in corso di completamento un’altra infrastruttura analoga per altre 4.000 biciclette che costerà 25 milioni di euro. L’investimento complessivo da parte dell’amministrazione di Amsterdam è stata di 85 milioni di euro: una cifra che conferma l’importanza che una delle città più ciclabili del mondo attribuisce alla bicicletta come mezzo preferito per spostarsi, dunque da favorire con politiche e infrastrutture adeguate.
La struttura è aperta e controllata 24 ore su 24, sette giorni su sette, e conta su un team di impiegati e inservienti sempre disponibile. La sosta è gratuita per le prime 24 ore e poi costa 1,35 € per altre 24 ore. Per entrare ci si serve di una pista ciclabile a livello di strada che scende poi verso il garage. Percorrendola si possono leggere cartelli digitali con i posti bicicletta ancora disponibili. Nella struttura le colonne verticali presentano luci rosse e verdi per indicare le file con ancora posti liberi.
Infine, con una scala mobile si torna in superficie.
Prendiamo esempio anche a Ferrara e cominciamo a favorire politiche, infrastrutture, saperi, visioni sostenibili, per poterci fregiare di vivere davvero nella città delle biciclette e non solo delle gigantografie delle biciclette esibite in modo didascalico nelle rotonde, ad uso esclusivo e promozionale di ignari turisti.