sabato 16 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / Nuova tegola su Sgarbi per un quadro del Seicento rubato e ritoccato

Un quadro risultato rubato nel 2013 e misteriosamente riapparso, ritoccato, sta mettendo nei giuai il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, nonché presidente della Fondazione Ferrara Arte.

Nella foto: Le due versioni della Cattura di San Pietro, dipinto caravaggesco del Seicento di Rutilio Manetti, pubblicate dal Fatto Quotidiano: a destra compare sullo sfondo il candelabro, assente nell’originale.

Due anni fa – ha scritto Il Fatto che ha realizzato un’inchiesta, firmata da Thomas Mackinson, in collaborazione con Report che sarà trasmessa domenica sera – Sgarbi ha inaugurato a Lucca la mostra “I pittori della luce” con la “Cattura di San Pietro” l’inedito” di Rutilio Manetti, un dipinto caravaggesco del ‘600 che vale diverse centinaia di migliaia di euro. Secondo Il Fatto non si tratta di un inedito perché risulta rubato e si ritrova tra le foto della banca dati dell’Interpol.

Prima del 2013 il dipinto si trovava in un castello di Buriasco, vicino Pinerolo, di proprietà di un’anziana signora, Margherita Buzio, dove Sgarbi è stato più volte. Paolo Bocedi, un fedelissimo del sottosegretario, si propone per comprarlo ma la signora rifiuta. Scoprendo settimane dopo che i ladri si sono introdotti nel castello, hanno ritagliato e asportato la tela del Manetti, lasciando al suo posto una foto dell’opera attaccata con una spillatrice, si legge ancora su Il Fatto. Margherita Buzio ha dei sospetti, si rivolge alle forze dell’ordine per denunciare il furto ma il fascicolo viene subito archiviato.

Poi il mistero dopo 10 anni. A Lucca spunta fuori di nuovo il quadro restaurato ma con un dettaglio diverso: c’è un candelabro sullo sfondo che nella foto dell’Anticrimine invece mancava.”Il quadro è quello, me lo portò un amico di Vittorio insieme a un trasportatore, arrotolato come un tappeto”, assicura il restauratore. E il sottosegretario smentisce: “No, è un’altra”.

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