di Claudia Zamorani *
— Sindaco Alan Fabbri,
ci sembra di avere percepito una certa sua inclinazione, chiamiamolo vizio, a querelare in modo un po’ avventato chi non la pensa come lei o chi avanza critiche, specie giornalisti nell’esercizio delle loro funzioni. Le sue vengono chiamate ‘querele temerarie’ poiché servono a intimidire la stampa.
La vogliamo pertanto omaggiare, idealmente, di una copia della nostra bella Costituzione che all’articolo 21 – glielo ricordiamo – stabilisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, e che – attenzione – la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o a censure. Ripetiamo, la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Lo sapeva?
Magari il suo assessore potrebbe prodigarsi a organizzare un incontro pubblico anche sulla Costituzione, allo stesso modo con cui si prodiga per quello con il generale Vannacci.
Le domandiamo quindi:
1) Quanto ha speso finora in avvocati per portare a processo i giornalisti?
2) A che quota prevede arriverà la spesa con questa nuova, ultima querela contro il Direttore della testata Estense.com?
3) Intende continuare così fino alla fine del suo mandato?
4) Sono avvocati suoi o del Comune?
5) Li paga con soldi pubblici, quindi nostri, oppure di tasca sua?
6) Quanti soldi in avvocati ha speso finora il Comune in querele contro i cittadini?
Le chiediamo conto di quanti soldi spende in avvocati per portare alla sbarra i giornalisti, invece di usarli in modo più acconcio per un amministratore, per esempio a sostegno dell’occupazione, in asili, servizi socio-sanitari territoriali, in centri di aggregazione per giovani, per biblioteche aperte 7 giorni su 7, per il doposcuola e i centri estivi, per l’accesso gratuito dei bambini alle mostre dei Diamanti.
Quanti sono? Mille euro? Cinquemila? Diecimila? Cinquantamila? Di più? Sa, a giugno, quando andremo a votare, noi cittadini vogliamo avere bene a mente come sono stati usati i nostri soldi.
Un’altra cosa ci ha colpito. Di fronte a casi che minano la libertà di stampa, di espressione e di pensiero, non avvertiamo attorno alle decisioni del sindaco segni di indignazione chiari e diretti, soprattutto da parte della politica. Perché tanta indifferenza? Non è il caso di far sentire la nostra voce?
Ricordiamo che nella classifica 2023 sulla libertà di stampa, l’Italia si piazza al 41° posto, appena dietro a Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord. E che in Emilia Romagna da gennaio al 30 settembre 2023 l’Osservatorio sulla libertà di stampa, Ossigeno, ha segnalato minacce e intimidazioni nei confronti di 24 giornalisti e operatori dell’informazione. Dal 2012 ne ha documentati 187.
Il contatore dei giornalisti minacciati in Italia, avviato da Ossigeno nel 2006, il 30 settembre 2023 ha raggiunto quota 6.912. I nomi sono nella tabella dei minacciati consultabile online: https://www.ossigeno.info/la-tabella-dei-nomi/
C’è anche Ferrara, purtroppo, e si legge: ‘A GIUDIZIO DIRETTORE ESTENSE.COM QUERELATO DAL SINDACO’
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