Dalla classifica sulla qualità del vivere emerge un miglioramento generale e Pordenone conquista il primato. Su partecipazione e impegno (la generatività), si assiste invece a un peggioramento complessivo nel Paese. Due sono le classifiche di sintesi, pubblicate sul quotidiano l’Avvenire, presentate al Festival nazionale dell’economia civile che si è svolto a Firenze la settimana scorsa: quella del ben-vivere, quindi del benessere, che fa registrare rispetto al 2023, un passo avanti dell’Italia, e quella della generatività che ci indica una tendenza al peggioramento. Il dato finale del ben-vivere tiene conto di molti fattori tra cui il costo delle vita, caro-casa, tasso di natalità, il lavoro, nuove imprese, servizi pubblici, la sicurezza…
Nel dettaglio, la generatività sociale è un nuovo modo di pensare e di agire – sia personale, sia collettivo – che indica la possibilità di un’azione che sia socialmente orientata, creativa, connettiva, produttiva e responsabile, in grado di avere un impatto positivo sulle varie forme della produzione, dell’innovazione, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzazione della città e dell’investire.
C’è un’Italia a due velocità. Ovviamente la situazione cambia a seconda delle province analizzate. E non mancano le novità. Con Bolzano che cede per la prima volta il primato a Pordenone nella classifica del BenVivere, pur mantenendo il primato in quella della generatività.
Le due classifiche sono contenute nel “Rapporto sul BenVivere e la Generatività delle Province italiane 2024” (edito da Ecra) presentato al Festival. La sesta edizione del report propone una lettura dinamica dei livelli di ben-vivere e di generatività in atto su base provinciale. Dai risultati della prima graduatoria, quella del BenVivere 2024, emerge appunto che la provincia di Bolzano, per la prima volta in sei anni, cede il primo posto, scendendo di ben nove posizioni, fino alla decima. Il calo del territorio della provincia autonoma è pari a 1,93 punti (che corrispondono a -1,91 punti percentuali) e dipende principalmente da una flessione nelle dimensioni della Legalità e Sicurezza (-15,34) e della Demografia e Famiglia (-7,46). Il podio risulta quindi composto da Pordenone (+1), Siena (+4) e Milano (+1). Importante notare che Nord e soprattutto Sud registrano delta positivi fra il 2023 e il 2024, rispettivamente pari a +0,07 e +0,43, mentre il Centro riporta una lieve flessione (-0,11). Quindi, il Sud riduce il gap con il Nord di 0,36 punti e con il Centro di 0,54 in termini di BenVivere.
Le città dell’Emilia hanno performance positive sul BenVivere, con Rimini al 7° e Parma al 9°, (ma perde posizioni). Il piazzamento di Ferrara è al 30esimo posto, con un balzo del +2,44% nella variazione del punteggio. Prima di Ferrara, ci sono Bologna (12esima), Ravenna (18esima) Forlì-Cesena (27) e Modena (29). Distanziate Reggio Emilia (32) e Piacenza (48).
Passando all’analisi della classifica di generatività – intesa come la capacità di un territorio di accendere il singolo affinché con le sue azioni e relazioni abbia un impatto positivo sulle altre persone – il podio 2024 non varia: Bolzano, prima e stabile; Milano, seconda (+1); Trento, terza (-1). Tuttavia, tutte e tre le prime posizioni registrano una contrazione del livello di generatività (rispettivamente: -1,78, -3,24, -3,72).
Le province emiliane: nono posto e prima in regione, di Rimini, che precede Piacenza (15esima), Modena (23), Forlì-Cesena ( 25) Bologna (27), Reggio Emilia ( 30), Ravenna (33), Parma (36) e Ferrara, che non brilla piazzandosi a centro classifica al 43esimo.
Complessivamente assistiamo a un peggioramento della generatività, sia in termini di livello, che di aumento delle diseguaglianze, tra i primi, tra gli ultimi e tra i primi e gli ultimi, anche se considerando le 107 province il livello di diseguaglianza cala leggermente. Quest’ultimo dato dipende chiaramente da un livellamento verso il basso della generatività delle province.
Il Rapporto approfondisce il tema delle diseguaglianze territoriali fra Centro-Nord e Sud e fra Centro e Periferie in termini di capitale istituzionale, sociale, responsabilità dei cittadini, partecipazione e soddisfazione di vita. Nel Rapporto si sostiene che la generatività delle persone rappresenta l’enzima capace di innescare processi in grado di annullare proprio tali diseguaglianze.
L’idea della qualità della vita insita nella generatività va associata a un altro concetto, la sostenibilità. Al di là del lato economico, esiste infatti una dimensione ambientale, la cura per la salute dell’uomo, la responsabilità verso la giustizia sociale, la promozione di beni comuni come la salute, l’educazione, l’impiego, la cultura e l’arte.
*** Non va tralasciato, infine, un accenno al significato della parola generatività che viene da generare. E’ collegata a tutta una serie di termini quali generosità, genialità, genitore, genesi, gente, genuino, originale, ingegno. La radice latina gen esprime l’idea di qualcosa che ‘viene alla luce’, ‘germoglia’ e che è capace di durare nel tempo lasciando un segno, fino a creare una tradizione (come nel caso di una gentes, cioè di una famiglia). La stessa parola felicità deriva dal latino fecundus che indica appunto la capacità della vita di generare altra vita. Ancora più espressiva è la radice greca – gignomai – che significa essere, far essere, far accadere.