A Ferrara c’è stato un omicidio, in un bar del centro storico. Fatto violento che ha scosso la città ma sul quale è sceso un inspiegabile silenzio da parte della magistratura e delle forze dell’ordine. I giornalisti della carta stampa non hanno avuto particolari su quanto accaduto nonostante alcuni siti avessero già notizie circostanziate. Dopo 24 ore, una nota informava che a Ferrara è stato ucciso sì un uomo e ferito in modo grave un altro, ma dei nomi neanche un accenno, così come quello del bar.
L’Associazione stampa dell’Emilia Romagna (Aser) e l’Associazione stampa Ferrara hanno diffuso una nota dai toni preoccupati su quanto non comunicato su una vicenda che ha colpito non poco l’opinione pubblica. Il testo descrive con precisione sia l’accaduto, sia l’atteggiamento di chi è preposto a fornire le ricostruzioni ufficiali da condividere con i lettori. Ecco il testo integrale del comunicato:
— Nella tarda sera tra l’1 e il 2 settembre, all’interno di un bar del centro storico di Ferrara, è avvenuto un terribile omicidio: al termine di una violentissima rissa, un uomo di 43 anni è stata ucciso a bottigliate e coltellate (per questo sono stati fermati dai carabinieri il titolare del locale e il padre), mentre è rimasto gravemente ferito l’amico della vittima, 21 anni.
La notizia è iniziata a circolare sui siti nella prima mattina di sabato 2, con già il nome e la foto della vittima, le foto del locale e il nome dello stesso. Nell’intera giornata, nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell’ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota stampa o ricostruzione ufficiale dell’accaduto, men che meno il nome della vittima.
Cosa del tutto paradossale, la nota stampa di carabinieri e Procura è arrivata solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino. Ecco alcuni passaggi della stessa: “Nella tarda serata del 2 settembre i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito un fermo d’indiziato di delitto disposto dalla Procura di Ferrara a carico di due uomini, padre e figlio, a seguito di una violenta lite avvenuta all’interno di un locale del centro, che ha avuto esiti mortali per un quarantatreenne, mentre un ventunenne ha riportato gravi ferite. Immediata la risposta dell’Arma ad un evento così grave, infatti il Comando Provinciale di Ferrara ha dispiegato un imponente dispositivo, supportato da componenti specialistiche, per cristallizzare la scena del crimine ed acquisire il maggior numero di elementi per meglio circostanziare i contorni dell’evento delittuoso”.
Nella stessa nota, nemmeno il giorno dopo i fatti, venivano dati nomi della vittima e addirittura del bar dove si erano svolti. Si allegavano però tre foto dell’esterno del bar (riconoscibilissimo) con i carabinieri della Scientifica al lavoro. Nonostante, nello stesso giorno, tutti i dettagli, nomi, foto e molto altro, fossero già pubblicati sui quotidiani cartacei e sui siti internet.
Del resto, purtroppo, non è la prima volta che Procura e forze dell’ordine ferraresi, giustificandosi dietro la norma sulla presunzione di innocenza, non forniscono elementi basilari ai media e di conseguenza all’opinione pubblica intera, talvolta oscurando completamente la notizia.
Un esempio, infatti, è dato dalla morte di un bambino di 5 anni travolto e ucciso da un trattore nell’Argentano a maggio scorso, una notizia di un tragico incidente che non è stata minimamente data da Procura e forze dell’ordine (ancora una volta i carabinieri) ma è uscita solamente su un unico quotidiano ferrarese grazie a proprie fonti. Notizia che il giorno stesso e quelli successivi è stata ripresa da tutti i media estensi.
Siamo ancora una volta a criticare l’atteggiamento di scarsissima, se non nulla, collaborazione con fonti primarie quali Procura, carabinieri e polizia. Conosciamo molto bene i dettagli della norma sulla presunzione di innocenza, ma questo comportamento travalica il basilare rispetto del diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
Ciò che manca ogni volta è l’ufficialità nel fornire le notizie (in particolar modo quelle di maggiore risonanza e interesse pubblico, quali ad esempio un omicidio) nell’immediatezza dei fatti, pur capendo le esigenze e i tempi investigativi.
Per questo siamo a chiedere un confronto pubblico col procuratore capo di Ferrara dove spiegare che agendo così non si fa altro che imbavagliare l’informazione, anzi la si distorce ledendo di conseguenza il diritto dei cittadini, sancito dalla Costituzione, di essere informati. E nel 2023 tutto questo non è accettabile.—
Associazione stampa Ferrara Aser – Assostampa Emilia-Romagna