Sette anni e 3 mesi di reclusione. E’ la pena richiesta dal promotore di giustizia Vaticano Alessandro Diddi per il cardinale Angelo Becciu, imputato, nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e sullo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese.
Il Promotore di giustizia, nei confronti del porporato, tra i dieci imputati nel processo davanti al Tribunale vaticano per peculato e abuso d’ufficio, ha chiesto inoltre di confiscare una somma, per il danno che avrebbe arrecato, pari a 14 milioni di euro.
La richiesta arriva a conclusione della dura requisitoria che Diddi ha fatto in aula nei confronti del cardinale Becciu. Prima di formalizzare le richieste di condanna per i dieci imputati, il pm Diddi ha sottolineato che nonostante siano stati “commessi molti reati contro il patrimonio, qui nessuno ha avanzato offerte di risarcimento del danno. E non parliamo di persone disagiate”. Nel dettaglio, per il cardinale Becciu, così come per Renè Brullhart, ex Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Città del Vaticano, e per la manager sarda Cecilia Marogna, il Promotore di giustizia ha chiesto al Tribunale di applicare una multa di 10.329 euro.
“La strategia del cardinale Angelo Becciu è che bisogna interferire con le indagini, non interagire con i magistrati. Questo è stato il suo modus operandi, sempre, da subito fino ad oggi”, ha detto il Promotore di giustizia vaticano in uno dei passi della requisitoria, nella penultima giornata dedicata all’accusa nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato.
“Da parte di Becciu – ha continuato – c’è stata pervicacia nell’utilizzare anche la leva mediatica come una specie di clava per delegittimare la figura e l’operato del promotore di giustizia. I magistrati restano il principale obiettivo della strategia difensiva del card. Becciu”. Leggendo il contento di alcune chat di Becciu con i familiari, il promotore di giustizia ha aggiunto: “Sono amareggiato per il livello a cui il cardinale ha potuto abbassare questo processo, senza il minimo gesto leale nei nostri confronti”.
La replica dei legali del cardinale Angelo Becciu alle dichiarazioni di Diddi: “Le richieste del Promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l’assoluta innocenza del Cardinale per l’operazione relativa al Palazzo di Londra e per ogni altra accusa”, dichiarano gli Avvocati Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione.
“Sulla base di teoremi clamorosamente smentiti in dibattimento, il Promotore di Giustizia ha continuato a sostenere una tesi sganciata dalle prove e ne prendiamo atto. Quanto alle richieste del Promotore, neanche un giorno sarebbe una pena giusta. Solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e l’assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo. Il Cardinale è stato sempre un fedele servitore della Chiesa e ha sofferto in silenzio, difendendosi nel processo e partecipando attivamente alle udienze. Sottoponendosi per diverse giornate ad estenuanti interrogatori ha chiarito ogni equivoco, dimostrando assoluta buona fede e correttezza”, concludono i legali.
In aula per i 10 imputati sono state richieste dai magistrati pene complessive per un totale di 73 anni e un mese di reclusione, più pene interdittive e pecuniarie di vario tipo.