Il sindacato dei metalmeccanici statunitensi (UAW) ha messo a segno un triplete nelle trattative con le tre grandi case automobilistiche per il rinnovo del contratto di lavoro. Dopo Ford e Stellantis anche General Motors ha infatti solttoscritto l’accordo per porre fine allo sciopero dei dipendenti che durava da più di 6 settimane.
La notizia è stata rilanciata dall’Associated Press. Il sindacato è riuscito a piegare la resistenza delle Big Three di Detroit alle richieste di aumenti salariali avanzate dall’Union Auto Workers presieduta da Shawn Fain. Il motto della mobilitazione sindacale è stato “alti profitti, salari più alti” (Nella foto sopra, Biden a un presidio sindacale).
L’ultimo accordo di GM segue il modello stabilito con Ford la scorsa settimana e con il produttore di Jeep Stellantis nel fine settimana. Questi accordi, che saranno sottoposti ora all’approvazione delle rispettive assemblee dei dipendenti, dureranno quattro anni e otto mesi e prevedono aumenti salariali generali del 25% e adeguamenti al costo della vita. Insieme portano l’aumento salariale a oltre il 30% durante la durata del contratto.
LA FIRMA DI STELLANTIS E IL PLAUSO DI BIDEN
Anche l’italo-francese Stellantis ha firmato l’accordo sul rinnovo del contratto di lavoro con il sindacato dei lavoratori dell’auto (UAW -Unione Auto Workers) da sei settimane in lotta con le Big Three per avere aumenti salariali.
Lo riportano i media americani citando alcune fonti, secondo le quali l’intesa è simile a quella raggiunta nei giorni scorsi dalla Ford. L’accordo è ancora da ratificare daille assemblee dei lavoratori. L’accordo prevede aumenti salariali del 25 per cento nel quadriennio. Soltanto la General Motors delle tre grandi aziende di Detroit, non aveva raggiunto fino a domenica scorsa un’intesa con il sindacato presieduto da Shawn Fain.
Il presidente Joe Biden ha definito storico l’accordo tra l’Uaw e Stellantis, dopo “duri negoziati, condotti in buona fede, che garantiranno ai lavoratori i salari, i benefici, la dignità e il rispetto che meritano”. In una nota, il presidente degli Stati Uniti sottolinea che “questo contratto innovativo premia i lavoratori dell’auto che si sono sacrificati così tanto per rilanciare la nostra industria automobilistica con aumenti record, più ferie retribuite, maggiore sicurezza pensionistica e più diritti e rispetto sul lavoro”.
FORD. PRIMA FIRMA DELL’ACCORDO, BIDEN ESULTA
Dopo 41 giorni di sciopero, Ford e il sindacato dei metalmeccanici degli Stati Uniti (United Auto Workers – Uaw) hanno siglato un accordo preliminare sul nuovo contratto di lavoro quadriennale che prevede un aumento delle retribuzioni del 25 per cento. Manca soltanto il sì del 57mila dipendenti della grande azienda automobilistica di Detroit che da oggi torneranno comunaque in fabbrica.
Proseguono invece le trattative tra Uaw e le altre due case automobilistiche delle cosiddette Big Three, Stellantis e General Motors. I lavoratori di queste due aziende continueranno il braccio di ferro e quindi lo sciopero andrà avanti.
General Motors ha stimato che lo stop costa circa 200 milioni di dollari a settimana, ma ha assicurato che continuerà a trattare fino al raggiungimento di un’intesa giusta. Non è chiaro quanto le parti siano vicine a un accordo che possa far tornare i dipendenti a lavoro e rimuovere così un rischio per l’economia americana.
“Profitti record vogliono dire contratti record – questo il commento all’accordo con Ford del sindacato Uaw – èuna vittoria”. L’intesa prevede in media un aumento dei salari del 25% su quattro anni, aggiustamento dei compensi per il costo della vita e importanti successi sul fronte delle pensioni.
Biden, che si è sempre definito un sindacalista, si è detto entusiasta del primo accordo Ford-Uaw. Il presidente, caso unico nella storia delle relazioni industriali, intervenne, per sostenerne la battaglia, a un presidio dei metalmeccanici in sciopero (nella foto). “E’ un accordo storico – è stato il suo primo commento – Credo che la classe media costruisca l’America e i sindacati costruiscono la classe media”, ha messo in evidenza, sottolineando che l’accordo preliminare mostra il potere dei dipendenti e delle aziende che lavorano insieme per risolvere le loro differenze al tavolo delle trattative.
“Voglio congratularmi con il sindacato Uaw per lo storico accordo preliminare con Ford. Quando i lavoratori si battono contro l’avidità delle aziende vincono – ha osservato il senatore socialista Bernie Sanders – E’ il momento per General Motors e Stellantis di negoziare un contratto giusto per i loro lavoratori”.
L’America non ha risentito dello stop nel terzo trimestre: il pil è cresciuto, infatti, del 4,9%. Un balzo che mostra la forza economica americana, ma che rischia secondo alcuni osservatori di complicare il lavoro della Fed nella sua battaglia alla galoppata dell’inflazione.”L’economia cresce mentre l’inflazione scende”, ha annunciato un ottimista Biden mentre il segretario del Tesoro, Janet Yellen, ha detto che non sarebbe sorpresa se chiudesse a + 2,5%.