Il Nuovo Fronte Popolare, dopo 16 giorni di negoziati, ha deciso di proporre al presidente della Repubblica Emmanuel Macron il nome di Lucie Castets, un’alta funzionaria impegnata nella difesa dei servizi pubblici, per la carica di primo ministro. Ma il presidente Macron nicchia (“occorre oltre a un nome anche una maggioranza”) e rimanda il tutto a dopo l’Olimpiade. La Castets è considerata la grande e decisa avversaria della criminalità finanziaria e del riciclaggio di capitali .
Chi è Lucie Castets: 37 anni, diplomata a Sciences Po e alla London School of Economics, ex allieva dell’Ena – la stessa scuola frequentata da Emmanuel Macron e dalle élite politiche del Paese – Castets ha ottenuto il suo primo incarico nella direzione generale del Tesoro. Si è poi unita a Tracfin, l’unità anti-riciclaggio di Bercy.
I nomi “bruciati” dalla sinistra. Il nome di Castets è quello in grado di unire la sinistra dopo i fallimenti di Huguette Belo e Laurence Tubiana, la prima una maestra in pensione proposta dal partito comunista e la seconda un’alta diplomatica che aveva negoziato gli accordi di Parigi sul clima. Tubiana era un nome che piaceva ai socialisti, ma era stato bocciato da France Insoumise – movimento di Jean-Luc Melenchon – perché ritenuto troppo contiguo al presidente Macron.
A spuntarla per Palazzo Mattignon potrebbe ora essere Castets, scelta perché impegnata in “lotte associative per la difesa e la promozione dei servizi pubblici”, ma anche “nella battaglia di idee contro il pensionamento a 64 anni” ed è un “alto funzionario che ha lavorato alla repressione della frode fiscale e della criminalità finanziaria”, si legge in un comunicato stampa del Nfp. Melenchon preme per il nuovo governo Il leader di France Insoumise Jean-Luc Melenchon ha invitato Macron a “non tergiversare più” e a nominare Castets a Matignon.
“Non deve più procrastinare. Deve nominarla e rispettare le regole della democrazia. Il Paese è impaziente di vedere attuata la sua decisione!”, ha scritto su X, a proposito della scelta del Nfp. Sarebbe, ha aggiunto una “conferma” della “sua capacità di essere all’altezza della situazione”.
Mentre la sinistra preme sul presidente per nominare la neocandidata Castets, Macron rinvia ogni cambiamento di governo a “metà agosto”, “non appena potremo”, dopo i Giochi Olimpici. Intervistato da France 2, il presidente dice di “aver scelto la stabilità con dei ministri che si sono distinti per un notevole impegno”. Ha quindi aggiunto che al momento “non siamo in grado di cambiare le cose”