venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LA RIVOLTA DEGLI ADOLESCENTI

La quarta notte in Francia si preannuncia ancora più violenta delle precedenti. Quello che si temeva sta infatti avvenendo: scontri, saccheggi e incendi quasi strada per strada e non solo a Parigi, ma in varie altre città. Gli arrestati sono finora 917, con un’età media di 17 anni. Dopo le proteste dei gilet gialli e le grandi manifestazioni contro la riforma delle pensioni, in Francia è scoppiata la rivolta degli adolescenti.

A Parigi sono apparsi nelle strade e nei principali luoghi della protesta anche i bindati leggeri. Sono stati mobilitati 45mila agenti e gendarmi. Stop ai trasporti e a tutte le manifestazioni pubbliche.

ORE 22,00

Il ministro dell’Interno Darmanin ha comunicato che finora sono state poste in stato di fermo 917 persone. L’età media dei fermati è di appena 17 anni. Non pochi, addirittura,  hanno 13 anni. Una protesta che si può definire oltre che estesa e violenta anche con protagonisti degli adolescenti. A Lione, intanto, vengono segnalati scontri e violenze. La polizia sta usando gas lacrimogeni,

ORE 21.30

Nonostante la presenza rafforzata della polizia e dei blindati leggeri, il ministro dell’Interno ha parlato di 45 mila agenti impiegati, si registrano tensioni in varie città della Francia. Nel centro di Grenoble, sono state distrutte le vetrine di alcuni negozi, poi saccheggiati da decine di giovani a volto coperto

ORE 21,00

Anche i social stanno avendo un ruolo importante nelle proteste. I black bloc si coordinano e perciç sono stati chiamati alle loro responsabilità Che la quarta notte di violenze, saccheggi, incendi e scontri che sta per cominciare si peggiore della precedente lo dimostra il fatto che il governo ha ordinato anche l’impiego dei mezzi blindati, ha annullato concerti, eventi pubblici, feste di quartiere e nelle scuole, e ha accorciato alle 21 le corse degli autobus e dei tram. Evacuata anche Place de la Concorde.

ORE 19,25

Quello che si temeva sta avvenendo, ossia che le proteste potessero accendere altri mille fuochi non soltanto a Parigi ma in molte altre città della Francia. Continuano i saccheggi dei centri commerciali e i supermercati delle banlieu, ma da ieri anche i negozi nel centro delle città. Gruppi di giovani si scatenano contro tutti i simboli dello Stato, dalle carceri alle caserme, dai municipi ai commissariati. Poco meno di mille i fermati nella terza notte, 250 feriti tra le forze dell’ordine mentre la quarta è già cominciata con i primi assalti nel pomeriggio e con la notizia del primo morto nelle proteste: un ventenne deceduto cadendo dal tetto di un supermercato a Rouen, nel nord. Macron non ha dichiarato lo stato d’emergenza, come molti prevedevano, ma si è rivolto alle famiglie dei minorenni che partecipano alle violenze, chiedendo di tenere i giovanissimi a casa. Il governo ha annullato concerti, eventi pubblici, feste di quartiere e nelle scuole, e ha accorciato alle 21 le corse degli autobus e dei tram.

ORE 14,00

La riunione all’Eliseo si è conclusa senza l’annuncio di uno stato di emergenza. Il presidente ha definito la sommossa “un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente” e ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade “per contenere le violenze”.

ORE 13,30

Occhio a internet. Il presidente francese ha poi bacchettato i social affermando che “svolgono un ruolo considerevole nei movimenti degli ultimi giorni. E cita TikTok e Snapchat, dove “sono stati organizzati raduni violenti”. “Prenderemo nelle prossime ore – ha aggiunto – diverse disposizioni” per organizzare “il ritiro dei contenuti più a rischio” collegati alle piattaforme e per “avere l’identità di chi utilizza i social per lanciare appelli al disordine o esacerbare la violenza”.

ORE 13,15

Genitori, tenete a casa i vostri figli. Macron ha voluto con queste parole lanciare un appello “alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia”. Il capo dello Stato ha ricordato che “un terzo dei fermati della notte scorsa sono dei giovani, o anche giovanissimi. E’ responsabilità dei genitori tenerli in casa”.

ORE 13,00

Riunione d’emergenza all’Eliseo del nucleo di crisi per la rivolta delle periferie parigine. Macron è rientrato questa mattina in anticipo da Bruxelles dove ha partecipato al Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo. Alla riunione parteciano anche vari ministri.

ORE 10.05

Da questa mattina, informa Le Monde, sono stati interrotti parecchi servizi di trasporto pubblico. Le persone fermate dalla gendarmeria sono state più di 660, tutte collegate ai disordini provocati dalle proteste per l’uccisione di Nahel, il 17enne di origine algerina, da parte di un poliziotto a un controllo stradale.

ORE 10.00

L’agente ha chiesto perdono alla famiglia del giovane rimasto ucciso da un colpo di pistola. L’avvocato dell’agente, ora in carcere, ha detto che “il suo assistito non si alza la mattina per ammazzare la gente. Non voleva uccidere”.

0RE 09,45

I servizi di sicurezza, nel frattempo, hanno alzato il livello di allerta e preoccupazione per l’ordine pubblico. Le proteste e i disordini sono destinati ad aumentare. Il  ministero dell’Interno ha reso noto che nei disordini sono rimasti feriti 249 fra poliziotti e gendarmi.

ORE 9.40

Saccheggiati da bande di giovani con il volto coperto da passamontagna i negozi del centro commerciale di Les Halles, nel centro della capitale. Gravi danni si sono avuti soprattutto nel negozio della Nike.

OR 9,27

Allarmata anche la presidenza della Repubblica. Macron, da ieri a Bruxelles per il vertice europeo, alle 13, dopo il suo rientro anticipato a Parigi, terrà all’Eliseo una riunione dell’unità di crisi. Prima di lasciare il vertice, però, il presidente dovrebbe tenere una conferenza stampa. Non si esclude che venga dichiarato lo Stato d’emergenza in tutta la Francia. La premier Elisabeth Borne ha detto che “tutte le ipotesi vengono prese in esame per ripristinare l’ordine repubblicano”.

ORE 9.00

Terza notte di violenze e saccheggi a Parigi. Scontri tra bande a volto coperto e agenti in tenuta antisommossa si sono avuti in molte zone della capitale. La rivolta delle banlieue si è estesa a macchia d’olio. Saccheggiati i negozi delle Halles. Fermati 660 giovani, più di 250 i gendarmi feriti.

Il poliziotto accusato di omicidio del ha chiesto perdono alla famiglia del giovane algerino. Non si esclude la proclamazione dello stato di emergenza.

LA CRONACA DI IERI, GIOVEDI’ 29

Ancora scontri e tensioni a Nanterre, in Francia, al termine della marcia bianca alla quale hanno partecipato 6mila persone guidata dalla madre di Nahel, il 17enne ucciso da un agente di polizia durante un controllo stradale.

Nella notte si temono rivolte nelle banlieue parigine e di altre località, gia teatro di violente manifestazioni. In alcune città è scattato il coprifuoco notturno e nell’Ile de France dalle 21 non possono circolare i mezzi pubblici. La tensione è alta e molti francesi ricordano le precedenti manifestazioni di protesta che funestarono soprattutto la capitale.

A Nanterre, gli scontri tra manifestanti e polizia sono diventati con il passare delle ore sempre più violenti. Si contano diversi  poliziotti feriti, molte le autovetture date alle fiamme. Gli incidenti sono esplosi all’arrivo davanti al tribunale della “marcia bianca” chiesta dalla mamma di Nahel.  Il vescovo di Nanterre, Matthieu Rougé, ha lanciato un appello alla pacificazione e al rispetto di qualsiasi orientamento religioso.

VIDEO DEGLI SCONTRI A PARIGI da Rai News 24

Il governo adesso teme che le proteste possano divampare anche a Parigi dove questa sera saranno dislocati migliaia di agenti in assetto antisommossa. Il ministro dell’Interno ha affermato che le forze di sicurezza saranno quadruplicate rispetto alle manifestazioni violente dei giorni scorsi.

Le Monde dà notizia che dopo le 21 nell’Ile de France non potranno circolare mezzi pubblici, Anche la metropolitana potrebbe essere chiusa. Oggi e domani non potranno circolare i bus neanche a Lille, sempre come misura preventiva di incidenti e scontri.

Coprifuoco notturno a Clamart fino al 3 luglio. La decisione è stata presa dopo l’incendio di un tram, nella notte tra mercoledì e giovedì. Il comune di Hauts-de-Seine ha decretato il coprifuoco tra le 21 e le 6, a partire da giovedì e fino a lunedì 3 luglio. Chiuso le strutture pubbliche e annullati tutti gli eventi fino a domenica 2 luglio compresa”.

L’agente di polizia, di 38 anni, che ha sparato al giovane è ancora in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Nahel, che guidava un suv, secondo la versione della polizia non si sarebbe fermato all’alt in un posto di blocco. Una versione che appare poco credibile.

Duemila tra poliziotti e gendarmi sono stati dispiegati dal Ministero dell’interno per tenere sotto controllo la protesta, divampata nella banlieue parigina già da martedì notte. Ma incidenti e scontri si sono avuti anche nelle periferie distanti da Parigi e si sono allargati ad altre città come Tolosa, Lione, Nizza e Digione.  Altri incidenti, avvenuti a Saint-Étienne, Lille e Rennes, si sono svolti a margine delle manifestazioni a sostegno di “Soulèvements de la Terre”, un movimento ambientalista recentemente sciolto. 150 le persone fermate.

La morte del ragazzo di 17 anni ha riacceso il dibattito in Francia sull’uso della violenza da parte della polizia, già finita nell’occhio del ciclone per numerosi episodi in gran parte legati ai quartieri periferici delle città e alle minoranze etniche (13 vittime della polizia, nei controlli stradali, nel 2022).

I politici di tutti gli schieramenti hanno condannato l’omicidio di Nanterre. I parlamentari dell’Assemblea Nazionale hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare Nahel, mentre la premier Elisabeth Borne ha criticato la decisione della polizia di aprire il fuoco. Emmanuel Macron ha definito l’episodio fin da subito “inspiegabile” e la morte del ragazzo “imperdonabile”. (Foto Afp)

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