mercoledì 23 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Frasi razziste e omofobe, Salvini, Sgarbi e fascisti difendono il generale

Sul caso del libro razzista, sessista e omofobo, scritto dal generale dell’Esercito Roberto  Vannacci, l’unico a comportarsi come richiede la sua figura istituzionale sembra essere il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Al contrario, gli altri ministri, sottosegretari e deputati del governo più a destra della storia dell’Italia repubblicana che hanno commentato la vicenda sono arrivati addirittura a difendere le “farneticazioni” del militare.

Che a difendere Vannacci e attaccare Crosetto si siano schierati un neofascista come Roberto Fiore, pregiudicato a capo del partito Forza nuova, o un esponente della destra abbastanza estrema come Gianni Alemanno – sostenitore e amico di Marcello De Angelis, l’ex membro del gruppo eversivo neofascista Terza posizione che nega la responsabilità neofascista della strage di Bologna – o ancora il giornalista Vittorio Feltri candidato con Fratelli d’Italia, non stupisce nessuno. Ma la levata di scudi di alcuni membri delle istituzioni ha lasciato i più a bocca aperta e spaccato pubblicamente Fratelli d’Italia.

La vicenda delle frasi razziste e omofobe del generale Vannacci contenute nel suo libro “Il mondo al contrario” continua quindi a scatenare reazioni nel mondo politico e militare. Parecchi rappresentanti delle forze militari esprimono solidarietà al generale convinti che le polemiche non siano altro che tentativi di limitare la sua libertà di espressione. Alcuni ricorrono all’ardito paragone di Vannacci con Giordano Bruno.

Il vicepremier Salvini lo difende: “Questo generale Vannacci additato come un pericolo… io lo comprerò il suo libro. Al liceo ho letto il manuale del guerrigliero di Che Guevara, io sono curioso e leggerò anche il libro di questo generale che ha salvato vite e difeso la patria”. Così Salvini, che è anche segretario della Lega. Tra i due c’è stata anche “una telefonata, molto cordiale. “Questo generale ha salvato vite e la patria, fece delle denunce sull’uranio impoverito che tanto male ha fatto ai militari italiani. Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa devi leggere“, sottolinea.

Se non rivela segreti di Stato, continua il leader leghista, “Vannacci ha tutto il dovere e il diritto di esprimere le proprie idee, cercherò qualche ora per leggere tutto il libro, senza estrapolare delle frasi come molti hanno fatto, a cominciare dai giornalisti di sinistra, che hanno commentato e condannato senza averlo letto tutto. La condanna al rogo alla Giordano Bruno nell’Italia moderna del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole. Prima di chiedere l’abiura è meglio capire di cosa si sta parlando”, conclude Salvini.

Il sindacato dei Carabinieri interviene per ricordare che ora, finalmente, grazie a questo caso tutti avranno chiaro il fatto che anche i militari hanno libertà di pensiero garantita dall’articolo 21 della Costituzione. Il sindacato militare Sum, invece, difende quanto scritto da Vannacci (pur dicendo di non convidere le sue posizioni) perché spiega di non trovare offensive le idee esposte, “se contestualizzate”. In ogni caso, ricorda il Sum, al momento è in corso il procedimento disciplinare che potrebbe anche chiudersi in un niente di fatto, perché potrebbe emergere che Vannacci avesse informato i suoi superiori del libro in uscita.

Ci sono però anche sindacati militari che ci tengono a dissociarsi in modo netto. In una nota, il sindacato Itamil Esercito prende le distanze da un libro che contiene “espressioni incomprensibili” e precisa: “Il nostro sindacato si impegna a garantire che il Generale Vannacci e tutti gli altri colleghi possano liberamente esprimere il proprio pensiero. Tuttavia, la libertà di pensiero richiede rispetto per gli altri e per le minoranze”. Di più: queste riflessioni potrebbero offendere e creare disagio psicologico a militari donne, gay o ecologisti. Potrebbero addirittura forse rappresentare un’istigazione al suicidio, quindi secondo Italmil Vannacci doveva “ponderare” meglio le sue parole.

Per il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi:“Vannacci è stato umiliato dalla dittatura della minoranza”, mentre il ministro della Difesa Crosetto ha detto che nel caso Vannacci “non c’è stata alcuna limitazione della libertà, solo senso delle Istituzioni”. Molti rappresentanti delle Forze Armate sostengono che la rimozione dal grado del generale Vannacci sia stata eccessiva.

 

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