lunedì 10 Marzo 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

GERMANIA / Verso governo Cdu-Spd. Vincono anche l’Ue e sinistra dei giovani

(PdA) — L’euforia sovranista che da Milei e Trump sembra aver contagiato anche l’Europa sta per scemare, è questione di tempo. Beninteso, non tutto scatterà da oggi, ma, a quanto si è visto nelle politiche della Germania, tra  qualche anno, alle prossime scadenze elettorali. Il tempo necessario per completare l’irruzione dei giovani, con la loro freschezza e forza innovativa, nella vita politica che conta, quella che decide e che non si presta e non si presterà a dare ascolto ai populisti, agli incantatori di serpenti, ai venditori di propaganda un tanto al chilo via social e, visto che parliamo di Germania, ai pifferai di Hamelin.

Il riferimento è a un fenomeno sottovalutato dagli osservatori, ossia il comportamento elettorale degli under 34, di coloro che sentono sulla loro pelle e sul loro futuro le conseguenze nefaste della corsa al liberismo più sfrenato, oggi va di moda chiamarlo anarco-capitalismo, senza più controlli e contrappesi, e al tecno-fascismo gonfio di miliardi oggi predominanti negli Stati Uniti.

Ieri la Germania ci ha voluto  dire, a noi italiani, anche questo. Come in passato lo hanno fatto i giovani inglesi – che a dispetto della Brexit del  bugiardo Farage, hanno portato al governo i laburisti – e la Francia Indomita di Melenchon, bistrattata da Macron ma pur sempre in forte ascesa nelle urne. Insomma, la sinistra data per spacciata, come viene descritta anche alle nostre latitudini, che sa come rialzarsi, che punta sulla spinta di facce nuove, sorridenti e meno seriose. Un buon esempio in queste ore, opinione personale, è Elly Schlein, apparsa motivata, convincente e preparata nell’ultima intervista ad Accordi e Disaccordi, Motivo sufficiente per i cacicchi dell’apparato dem per farle la “guerra” e costringerla alla ritirata.

Se da un lato la grande novità che arriva da Berlino sembra il successo del partito dell’ultradestra, l’Afd, che ha raddoppiato i consensi, ottenendo più del 20% dei voti e 152 seggi, come previsto da tempo e quindi senza il temuto effetto Elon Musk, l’altra grande novità è la sinistra di Die Link: istituito nel 2007, anche questo partito della sinistra ha raddoppiato rispetto alle precedenti legislative del 2021, passando dal 4,9% dei consensi e 39 seggi al 9% e ben 64 seggi.

L’altro dato interessante da Berlino è la pressoché perfetta sovrapponibilità di questo “elettorato polarizzato” a quella che era la Germania dell’Est, prima che cadesse il muro di Berlino nel 1989. E’ nei Bundestag della vecchia Ostdeutschland che si concentra la maggioranza dei voti. Il dato sta costringendo analisti, storici e ricercatori a una domanda: 35 anni dopo, la Germania può dirsi davvero riunificata? Ad essere degne di nota sono anche le caratteristiche anagrafiche di questo risultato.

Per quanto riguarda la sinistra, stando ai dati statistici di Deutsche Welle, la maggior parte dei votanti – il 40% – ha tra i 18 e i 34 anni. La fascia “più entusiasta” è quella dei giovanissimi: un quarto degli elettori tedeschi tra i 18 e i 24 anni ha riposto le proprie speranze nel partito della leader Heidi Reichinnek (il VIDEO in cui esplode in lacrime di gioia davanti ai suoi sostenitori sta facendo il giro della Rete). Dai 35 anni in su invece l’estrema sinistra non convince: ha ottenuto l’8% dei voti dai tedeschi fino ai 44 anni, poi il 5% tra i itedeschi tra i 45 e i 59 anni e il 4% dai sessantenni in su. Complessivamente, sono più le donne a guardare alla sinistra estrema, con il 10% contro il 7% degli aventi diritto uomini.

Note meno ottimistiche se si passa al polo opposto: l’ultradestra dell’Afd,appare più omogenea. I filonazisti hanno ottenuto la maggior parte dei voti nella fascia 35-44 anni (26%). Bene anche tra i più giovani: li ha scelti il 21% tra i 18 e i 24 anni e il 23% tra i 25 e i 34 anni. Dai 45 anni in poi invece il consenso scende: 21% fino ai 59enni, poi 19% tra i 60 e 69 anni e 10% dai 70enni in su. Complessivamente, il 24% degli elettori dell’Afd sono uomini mentre le donne si fermano al 17%.

La strada verso una coalizione tra Cdu e Spd a questo punto è spalancata perché i due partiti storici insieme avranno la maggioranza assoluta dei seggi. Non avranno bisogno dei Verdi, partecipazione che sarebbe stata necessaria in caso di entrata in parlamento di Bsw, che avrebbe tolto seggi ai due partiti maggiori. I numeri dicono che sarebbe anche possibile uno stabile governo Cdu e Afd, ma i conservatori – dopo gli avvicinamenti con l’ultradestra degli ultimi mesi – hanno al momento escluso di governare con la Weidel.

I RISULTATI DELLE ELEZIONI TEDESCHE

(Agenzia Dire – www.dire.it) — Ha vinto la Destra, quella di governo e quella estrema che con ogni probabilità non governerà. Le elezioni tedesche più partecipate dal 1990, con un’affluenza record dell’84% “incoronano” Friedrich Merz futuro cancelliere. L’ex grande rivale di Angela Merkel all’interno della Cdu. Dietro – anzi: di lato – Alice Weidel, la faccia controversa (si va per eufemismi) dell’Afd, il partito xenofobo che ha raddoppiato i suoi voti rispetto al 2021, superando il 20%.

Secondo l’emittente televisiva ZDF, ecco come verranno assegnati i seggi in base al sistema elettorale (piuttosto complicato) della Germania, recentemente riformato per limitare il numero dei parlamentari a 630:

DIE LINKE: 64 seggi SSW: 1 seggio

Tradotto: l’alleanza CDU/CSU di Merz può formare una “grande coalizione” con la SPD ed evitare di dover formare una coalizione fragile a tre come quella guidata da Olaf Scholz. Merz ha affermato che la sua “priorità assoluta” sarà quella di rafforzare l’Europa per ottenere l’indipendenza dagli Stati Uniti in materia di difesa, mentre si prepara ad avviare i negoziati di coalizione che dovrebbero durare fino a Pasqua. Parlando domenica sera, Merz ha affermato che Donald Trump ha reso “chiaro che gli Stati Uniti sono abbastanza indifferenti al destino dell’Europa” e che la Germania dovrà aspettare per vedere “se saremo ancora in grado di parlare della Nato nella sua forma attuale”, quando l’alleanza si riunirà a giugno. “Per me la priorità assoluta sarà rafforzare l’Europa il più rapidamente possibile, affinché, passo dopo passo, possiamo davvero raggiungere l’indipendenza dagli Stati Uniti” in materia di difesa.

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