A settembre farà il suo esordio alla Rai con una trasmissione che già nel titolo è tutto un programma: I Facci vostri. Ma già fa parlare di sè, come spesso avviene quando commenta vicende d’attualità: è Filippo Facci.
Giornalista e polemista per molti, per altri, invece, un tipo che ha avuto la fortuna di avere spazi sui giornali per sparare ad alzo zero contro chi mette in discussione il verbo di Destra o alcune ricostruzioni su fatti che riguardano esponenti dell’attuale maggioranza.
Dopo un suo articolo su Libero, il nostro (nella foto da internet con Giorgia Meloni) è stato travolto da una valanga di critiche per ciò che ha scritto sul caso di Lorenzo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, denunciato per violenza sessuale da una ragazza di 22 anni.
«Le sofisticate scienze forensi non impediscono che alla fine si scontri una parola contro l’altra, e che, nel caso, risulterà che una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa e che perciò ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca».
Sono queste le parole – scritte senza dubbio da un minus habens con la complicità di chi gliele pubblica – che stanno accendendo i social, e non solo. Il riferimento è un’inchiesta in corso. Lo stesso Facci in giornata si è detto dispiaciuto di quel che ha scritto e di non rassegnarsi a un’eventuale estromissione dalla trasmissione Rai. L’articolo comunque continua a far discutere. A prendere posizione è stata la presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia.
“Sulle parole del giornalista Facci e sulla presenza di una sua trasmissione nei palinsesti Rai della prossima stagione molto è stato detto e scritto nella giornata di ieri. Da presidente della commissione di vigilanza, pur nel rispetto del ruolo di ciascuno, credo che una considerazione vada fatta”.
“Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti. Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell’attenzione che la commissione di vigilanza dedicherà a questo caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa da parte dell’azienda”, ha scritto la Floridia.
Su tutte le furie Sandro Ruotolo, giornalista e responsabile informazione e cultura del Partito Democratico, che si rivolge a Viale Mazzini e chiede: «Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?».
Meraviglia la meraviglia di certi oppositori. La Destra, a cominciare da Berlusconi, troppo presto beatificato, ha sempre usato tv e giornali per manganellare gli avversari del momento. Che dire di Sgarbi che su Canale 5, alla faccia del moderatismo spiattellato dai berlusconiani, dava dell’assassino a un magistrato? E dei manganellatori delle Tv del Cavaliere? Ora c’è Facci che, per conto di un editore schierato a Destra e noto assenteista in Parlamento, comincia a gettare fumo sulla controversa vicenda del figlio di La Russa.
Aspettiamoci a settembre altre ardite, feroci e banali analisi del Facci. E’ fatto così. Pur di fare ascolti e di stupire con il suo apparente anticonformismo, ne dirà di tutti i tipi. Attingerà al peggio che la situazione gli metterà a disposizione. E “i boccaloni abboccano”.