mercoledì 4 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

GIRO DI SOLDI E IMMOBILI tra Pro Vita e i neofascisti di Fiore (Il Domani)

“Domani” rivela il legame – soldi, immobili , donazioni da trust inglesi e misteriosi depositi in Svizzera da cui provenivano i fondi – tra l’associazione ultracattolica Pro Vita e i neofascisti di Roberto Fiore. L’inchiesta giornalistica del quotidiano sta provocando polemiche e prese di posizione da parte dell’opposizione. L’associazione Pro Vita ha smentito di avere connessioni con il gruppo di estrema destra. Ecco la ricostruzione della vicenda.

(Agenzia Dire – www.dire.it) — Un giro di immobili e soldi tra l’associazione Pro Vita e Forza Nuova. A rivelarlo è l’inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano ‘Domani’: “Toni Brandi, presidente della onlus ultracattolica protetta dal governo – si legge – ha comprato dal capo di Forza Nuova quattro immobili. Li ha poi donati all’associazione. Costo dell’operazione 160mila euro, pagati in parte da misteriosi depositi esteri”. Dall’inchiesta, infatti, emergerebbero documenti che rivelano transazioni immobiliari significative tra la stessa Forza Nuova e il movimento Pro Vita.

“Ho presentato una interrogazione Parlamentare a Giorgia Meloni e al ministro Nordio perché spieghino i rapporti che Fratelli d’Italia ed alcuni esponenti del Governo hanno con l’associazione Pro Vita che, secondo quanto risulta da un articolo del Domani, ha instaurato rapporti stretti con il movimento neofascista guidato da Roberto Fiore, Forza Nuova”, dice il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che spiega: “In particolar modo risulterebbe che Antonio Brandi avrebbe acquistato quattro immobili da Roberto Fiore o dalla sua società, pagandoli in parte con fondi provenienti da conti svizzeri.

Gli immobili sarebbero stati successivamente donati a Pro Vita, ma utilizzati da Forza Nuova anche dopo il passaggio di proprietà contraddicendo le dichiarazioni ufficiali di separazione tra le attività associative e politiche. Ricordo che Pro Vita gode di una notevole influenza nel governo Meloni, condividendo molte delle posizioni sui diritti civili con partiti come Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Tuttavia, gli atti giudiziari mostrano conversazioni in cui dirigenti di Forza Nuova descriverebbero Brandi come un finanziatore del partito. Alla luce di queste rivelazioni, chiedo che il Governo faccia piena luce sui rapporti con l’associazione Pro Vita e dei sui finanziamenti al movimento neofascista Forza Nuova il cui capo, Roberto Fiore, nel 2021è stato arrestato e successivamente condannato a oltre otto anni di carcere per il suo coinvolgimento nell’assalto alla sede della CGIL durante una manifestazione contro il Green Pass. Il fatto grave è che Massimo Gandolfini, portavoce dell’associazione, lavori attualmente per il Dipartimento per le Politiche Antidroga, guidato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e ricordo anche che l’associazione Pro Vita avrebbe contribuito a bloccare la nomina di Francesco Spano, ex capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, ritenuta non gradita“, conclude.

Gli fa eco Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo: “E’ inquietante il giro di immobili e soldi rivelato dall’inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano ‘Domani’. Lo è non solo perché conferma i legami tra il partito neofascista guidato da Roberto Fiore ma anche per la vicinanza tra Pro Vita e l’attuale maggioranza che ha spalancato loro le porte dei consultori pubblici del Paese per rendere ancora più ostico l’accesso all’interruzione di gravidanza alle donne. Una vicinanza le cui conseguenze abbiamo visto con la campagna lanciata proprio da Pro Vita contro Francesco Spano considerato troppo vicino alla comunità LGBTQIA+. L’associazione anti-scelta definì ‘irricevibile’ la nomina di Spano a capo di gabinetto dal ministro alla Cultura Alessandro Giuli. Spano, com’è noto, è stato costretto alle dimissioni. Poche ore dopo, era stato proprio il portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe a dichiarare che quella vicenda avrebbe dovuto fare ‘da monito’ al governo. Ancora una volta emergono punti di contatto poco chiari tra la maggioranza e organizzazioni dichiaratamente neo fasciste e tra queste e le associazioni anti-scelta e anti-diritti. Rapporti che rischiano di rispedire il Paese indietro di 50 anni sul fronte dei diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+”.

“In riferimento all’articolo apparso oggi su ‘Domani’, Pro Vita & Famiglia smentisce categoricamente l’esistenza di qualsiasi ‘legame’, ‘affare’ o ‘rapporto finanziario’ tra la Onlus e il partito di estrema destra Forza Nuova, avendo già dato mandato ai propri legali di richiedere alla testata la rettifica delle false affermazioni contenute nell’articolo odierno e riservandosi di valutare i profili penali di una diffamazione. L’assenza di collegamenti tra Pro Vita & Famiglia e Forza Nuova è stata già ufficialmente verificata anche dalla Procura di Roma, nell’ambito di un procedimento penale che vede rinviati a giudizio un giornalista e il direttore responsabile di un altro noto quotidiano nazionale per aver offeso la reputazione della Onlus, anche secondo la Procura, insinuando l’esistenza di legami finanziari – in realtà inesistenti – col partito di estrema destra”. Lo comunica in una nota Pro Vita & Famiglia.

Già nel 2021, ricorda l’associazione, “Il Domani pubblicò alcuni articoli fuorvianti e offensivi per accostare Pro Vita & Famiglia a Forza Nuova, presentando la Onlus come una sorta di ‘cavallo di Troia’ del partito per penetrare all’interno delle istituzioni. Con l’Ordinanza di accoglimento totale ai sensi dell’art. 700 c.p.c., emessa il 16/12/2021, nella causa n. R.G. 66556/2021, il Tribunale civile di Roma ha ordinato all’allora direttore responsabile della testata Il Domani di pubblicare le rettifiche di Pro Vita & Famiglia che smentivano tali false ricostruzioni, condannandolo al pagamento delle spese processuali. Lo stesso direttore è stato poi condannato una seconda volta – con Ordinanza del 22/04/2022 nella causa RG n. 66556/2021-1 del medesimo Tribunale – per non aver ottemperato alla prima condanna”.

“Gli investimenti immobiliari citati nell’articolo odierno de Il Domani precedono tutti la nascita della Onlus e sono riferibili esclusivamente alla conoscenza personale tra la famiglia Fiore e Antonio Brandi, che non ha mai svolto alcun tipo di attività politica e che ha attinto esclusivamente al proprio patrimonio personale senza l’intervento di alcun ‘flusso di denaro oscuro’ dall’estero, come millantato dall’eurodeputato del Pd Alessandro Zan. In nessun modo tali investimenti hanno mai influito sulla nascita di Pro Vita & Famiglia Onlus o sulla realizzazione di qualsiasi sua attività o campagna”, prosegue la nota. Pro Vita & Famiglia Onlus “si riserva la facoltà di agire per via legale al fine di ristabilire la verità e tutelare la propria reputazione, anche nei confronti di chiunque continuasse a diffondere le false e fuorvianti notizie pubblicate da ‘Il Domani’”.

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