Nessuna decisione dell’ex sottosegreraio alla Cultura per il suo incarico di presidente della Fondazione Ferrara Arte, con la giunta di Alan Fabbri che non ha commentato le polemiche che hanno investito l’esponente di governo. L’opposizione in consiglio comunale, domani, unedì 5 febbraio, presenterà una mozione in cui saranno chieste le dimissioni di Sgarbi da Ferrara Arte. Con l’annuncio delle dimissioni, Sgarbi ha anche lanciato pesanti critiche al ministro Sangiuliano. affermando poi: “Non ho rubato”.
Dopo essere stato estromesso dalla Fondazione Canova, il critico e personaggio televisivo, indagato anche per esportazione illegale di opere d’arte, lascia con effetto immediato l’incarico di sottosegretario alla Cultura non si sa, però, se di sua spontanea volontà o per le pressioni della presidenza del Consiglio o del ministro Sangiuliano con il quale non ha avuto più rapporti da quando è esploso il caso del dipinto rubato.
Il governo, forse, ha ritenuto ormai insostenibile la sua posizione anche dopo le volgari parole che l’ex sottosegretario ha indirizzato ai giornali di Report e del Fatto Qjuotidiano.. Nulla si sa ancora, però, su ciò che Sgarbi deciderà di fare per la presidenza di Fondazione Ferrara Arte.
“Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni”: lo ha detto Sgarbi a margine di un evento a Milano, La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro. “Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario” ha aggiunto, precisando che si è dimesso “per voi”, riferendosi ai giornalisti.
“L’Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che il ministro della Cultura ha inviato all’Antitrust, in cui c’era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro”, ha poi detto l’ormai ex sottosegretario.
Sgarbi ha precisato che “non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque”, a proposito degli insulti in reazione alle inchieste dei giornalisti di Report e de Il Fatto Quotidiano.
Sulle dimissioni pesa di sicuro l’inchiesta della magistratura per la vicenda dei dipinti rubati e dell’esportazione di un’opera d’arte. Ma la coda della vicenda politica sembra essere in questo frangente molto velenosa con il durissimo attacco ache Sgarbi ha riservato al ministro Sangiuliano: “Uomo senza dignità, ha inoltrato lettere anonime contro di me. L’Antitrust ha ricevuto una segnalazione dal ministro; ma ora potrò fare conferenze perché non sono più nel governo”