Il governo ha approvato la legge di bilancio. VIa libera dunque alla manovra finanziaria con 23 miliardi sul piatto della bilancia. Ecco il dettaglio: quindici miliardi per la conferma del taglio del cuneo fiscale e un primo intervento sull’Irpef, con la cancellazione della seconda aliquota; 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione; 3 miliardi per la sanità. “Il costo dei tassi e il superbonus superano il valore della manovra” ha detto la Meloni in conferenza stampa. Il taglio del cuneo fiscale sarà di 6 punti fino a 35mila euro, di 7 fino a 25mila.
Il totale, provvisorio, della legge di bilancio 2024 arriva a 23 miliardi a cui bisognerà però aggiungere qualcosa per le misure indifferibili e interventi mirati (come ad esempio per le famiglie a partire da 3 figli). I due terzi del costo della manovra saranno coperti in extra deficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per almeno 8 miliardi.
Sono state soprattutto le novità fiscali a tenere banco. Ricorrendo alla leva dell’extra-deficit da oltre 15 miliardi, il governo finanzierà il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 per 14 milioni di lavoratori. La misura, avviata dai governi precedenti, e rafforzata dall’esecutivo di Giorgia Meloni, prevede una riduzione di 6 punti delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro e fino a 7 punti per quelli entro i 25mila euro, riconoscendo in busta paga fino a 100 euro in più.
La Finanziaria aumenta il fondo asilo, gratis per il secondo figlio. Il governo non conferma il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, “ma aggiungiamo tre misure: continuiamo a lavorare sul congedo parentale, aggiungendo un ulteriore mese. Aumentiamo il fondo per gli asili nido: al secondo figlio l’asilo è gratis, sono circa 180 milioni di euro”, previsti, “ma la misura più significativa di un miliardo di euro” stanziato “è la decontribuzione delle madri”, lo Stato pagherà “i contributi previdenziali”. Così ha detto a premier Giorgia Meloni in conferenza stampa.
ASSISTENZA SANITARIA AGLI IMMIGRATI
Nella Finanziaria c’è una novità che sta suscitando polemiche: i cittadini extracomunitari, residenti in Italia, potranno continuare a iscriversi al Servizio sanitario nazionale versando però “un contributo” di 2mila euro all’anno.