L‘esercito israeliano ha rivendicato l’uccisione di Hassan Nasrallah, il segretario generale del partito libanese Hezbollah e della sua ala armata. L’assassinio sarebbe avvenuto nel corso del bombardamento contro vari obiettivi a Beirut nella giornata di ieri. Lo riferisce Al Jazeera, citando la radio dell’esercito israeliano. E alla fine, dopo diverse ore di attesa, è arrivata la conferma della morte del proprio leader anche da parte di Hezbollah, l’annuncio infatti è stato dato dalla tv al Manar con la lettura di un comunicato del partito dei miliziani. L’organizzazione libanese nella nota riferisce, all’indomani dei bombardamenti israeliani su Beirut sud, che il segretario generale è stato colpito a morte ieri sera. Il suo corpo è stato recuprato tra le macerie dell guartier generale di Hezbollah. “Il maestro della resistenza si è mosso al fianco del suo Signore come un grande martire”. L’aeroporto di Beirut è passato sotto il controllo totale dell’esercito di Tel Aviv.
Dopo la conferma da parte dell’esercito libanese non erano giunte conferme: anzi, l’agenzia stampa iraniana Tasnim sosteneva che il leader libanese si sarebbe trovato in una “località sicura”. In mattinata l’esercito israeliano ha dato l’annuncio anche sui social del ‘successo’ della propria operazione: “Hassan Nasrallah will no longer be able ti terrorize the word” ( Nasrallah non sarà più capace di terrorizzare il mondo).
Il raid, secondo la ricostruzione israeliana, sarebbe stato condotto sulla base di informazioni di intelligence riguardo a una riunione di leader sciiti nel quartiere di Dahiyeh. Secondo un bilancio preliminare delle autorità libanesi destinato a salire, l’attacco ha provocato 11 morti e 108 feriti. L’Unchr denuncia: “In Libano oltre 200mila sfollati”. Intanto, il leader iraniano Khamenei, massima autorità del mondo sciita, è stato trasferito in un luogo sicuro nel Paese e Teheran annuncia di eL’Unicef del Libano ha denunciato gli attacchi israeliani sul Paese. L’Iran si dice pronta a inviare sue truppe in Libano.
Cortei spontanei in onore di Hezbollah si sono messi in marcia nella periferia sud di Beirut. Si tratta di giovani e meno giovani, per lo più maschi, mentre si sentono dai balconi e dalle finestre urla e pianti di donne che gridano il nome di Nasrallah. “Labbayka ya Nasrallah!” (“Veniamo a te oh Nasrallah), è il coro dei manifestanti. Lo si apprende da diversi filmati provenienti ora da Beirut e diffusi sui social.
“I massicci attacchi al Libano – si legge nel loro account su X – stanno spingendo la situazione verso la catastrofe. Decine di migliaia di famiglie sono state sfollate da un giorno all’altro, senza nessun posto dove andare. I bambini stanno sopportando il peso maggiore: vite perse e molti a rischio. Questa violenza deve finire adesso”.
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LA CRONACA DELL’ATTACCO
VENERDI’ 27 SETTEMBRE. Pioggia di missili sul quartier generale di Hezbollah a Beirut. Nove palazzi crollati e molte vittime. Obiettivo del pesante attacco dei jet d’Israele era Nasrallah, l’irriducibile capo di Hezbollah che da quasi trent’anni sfugge alla cattura. Il giornale Jerusalem Post ha scritto che il leader delle milizie sciite era stato ucciso dalle bombe, per poi ridimensionare subito dopo la notizia scrivendo che l’obiettivo dell’attacco era Nasrallah. La situazione in Libano è ormai precipitata in una vera guerra dagli esiti che tutti gli osservatori internazionali definiscono “catastrofici”. Il tutto a poche di distanza dal duro discorso del premier israeliano Netanyahu all’Onu.
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Il raid israeliano si è abbattuto su Beirut prendendo di mira il quartier generale di Hezbollah. Nel raid sarebbero stati sparati circa 20 missili utilizzando jet da guerra israeliani che avrebbero sganciato bombe ad altissimo potenziale. Nove palazzi sarebbero stati rasi al suolo. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha parlato di “un gran numero di morti“.
L’esercito israeliano ha reso noto di aver colpito il quartier generale di Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nel quartiere Dahiya. L’obiettivo, secondo il corrispondente di Fox News, era l’uccisione del capo di Hezbollah, che si sarebbe trovato a Beirut al momento dell’attacco. Da un lato, fonti libanesi hanno fatto sapere (dopo il raid) che Nasrallah era vivo e stava bene. Dall’altro, a un certo punto il Jerusalem Post ha scritto che il leader di Hezbollah sarebbe stato ucciso. Anche se, poco dopo, la versione è cambiata e Nasrallah è stato indicato come ‘bersaglio’ dell’attacco.
A dare il benestare all’attacco sarebbe stato Netanyahu dopo il discorso pronunciato all’Onu. Il premier isrealiano avrebbe lasciato in anticipo New York e sarebbe ripartito alla volta di Tel Aviv. Poco prima della pioggia di missili, Israele avrebbe avvertito gli Stati Uniti dell’imminente attacco.