TAX WARS di ARTE TV (in francese con sottotitoli in italiano)
Un documentario sulla guerra delle tasse di ARTE TV apre gli occhi sull’iniquità dell’imposizione fiscale in tutto il mondo, in un momento in cui gli innumerevoli problemi dell’umanità si stanno aggravando. Una chiara esposizione di come l’evasione fiscale delle Big Company stia ormai privando gli Stati delle risorse necessarie per farvi fronte. Le multinazionali tolgono alle comunità i benefici della loro produzione a vantaggio di azionisti e padroni disseminati ovunque. Un documentario che elenca anche i trucchi che la corporation adottano per ottenere il risultato auspicato: non pagare le tasse o pagarle meno dei loro dipendenti.
Sullo sfondo di pandemie, guerre, inflazione galoppante e crisi climatiche, povertà e disuguaglianza stanno esplodendo ovunque, mettendo carburante nel serbatoio del populismo.
Gli Stati non hanno più i mezzi di un tempo per finanziare la sanità e l’istruzione pubbliche, le pensioni, per non parlare della lotta ai cambiamenti climatici, vera questione esistenziale per i popoli. Trovare i fondi per lottare per una società più giusta e sostenibile è tuttavia possibile: ad esempio, cominciando a porre fine all’evasione fiscale delle multinazionali. Questa è l’ossessione di un manipolo di cavalieri della giustizia fiscale.
Nel 2015 è stata istituita una Commissione indipendente per la riforma dell’imposizione fiscale internazionale sulle imprese, dietro iniziativa di personalità di rilievo internazionale come Thomas Piketty, Joseph Stiglitz, Eva Joly, Gabriel Zucman, Jayati Ghosh. Dopo sei anni, le loro proposte, a lungo ritenute utopiche, sono diventate la spina dorsale di un accordo storico adottato nell’ottobre 2021 da 140 Paesi, traducibile in un gettito di 220 miliardi di dollari in più per i governi. Non è ancora abbastanza, ma è il primo cambiamento in un secolo.
Una breccia nel muro fiscale che proteggeva le Big Company è stata aperta: “Tax Wars” racconta questa storia di idee, che hanno vinto la battaglia dell’opinione pubblica contro i potenti dell’economia globale.