Il mondo del calcio italiano è stato stravolto dal terremoto in casa Milan, una delle società più vincenti di sempre: la proprietà RedBird e il patron Gerry Cardinale hanno deciso di licenziare il responsabile dell’area tecnica Paolo Maldini, seguito dal direttore sportivo Ricky Massara.
La decisione ha provocato parecchi malumori soprattutto tra tifosi, legati allo storico capitano, uno dei più grandi calciatori italiani di sempre (chiedere a Maradona e ai grandi attaccanti dell’epoca). Maldini, ha reso noto la società nel licenziarlo, verrà sostituito “da un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con l’allenatore della prima squadra, vale a dire Pioli”.
L’aspetto interessante e unico per il calcio italiano è che in questo gruppo spicca Billy Beane, chiamato Mister Moneyball (nella foto da Wikipedia) dal metodo della sabermetrica che lui ha applicato nel baseball e che ora la proprietà americana del Milan vuole applicare anche al calcio. Con tanti saluti al metodo di sempre – basato sulle intuizioni e sulle valutazioni di migliaia di osservatori disseminati negli stadi – e a una bandiera come Maldini.
La sabermetrica è in origine l’analisi del baseball (uno degli sport più noiosi dalla comparsa dell’uomo sulla terra, ndr) attraverso le statistiche. Il termine deriva dall’acronimo SABR (Society for American Baseball Research). Serve sia per stabilire il valore di un giocatore nelle stagioni passate, attraverso valutazioni di vari parametri, sia per cercare di predire il suo valore e la sua capacità di aiutare la squadra a vincere. Mentre molti campi di studio sono ancora in sviluppo, ha prodotto diverse innovazioni nel gioco del baseball e nel campo della misurazione delle prestazioni.
Il sistema teorizzato da Beane si basa sostanzialmente su dati, algoritmi e statistiche che, nella sua esperienza come general manager nella società di baseball degli Oakland Athletics, hanno permesso alla proprietà di contenere i costi e ottenere risultati positivi in campo.
In parole povere, Paolo Maldini è stato sostituito da un algoritmo, ovvero dall’Intelligenza Artificiale, che ha molto affascinato Gerry Cardinale. Billy Beane era uno della vecchia guardia che si fidava soltanto dei suoi occhi e dell’istinto, e che poi si è convertito all’uso del computer per analizzare i giocatori. Dopo l’addio di tre leader dello spogliatoio (qualcuno ha tirato fuori la storia del Napoli calcio di quest’anno) mette insieme una squadra dall’alto potenziale ma di giocatori scartati per motivi non strettamente tecnici.
Una storia romantica di umanità applicata alla scienza, con un allenatore che prima resiste al cambiamento, ottenendo solo sconfitte, e poi stabilisce con i suoi ragazzi il record di 20 vittorie consecutive. Due anni dopo i Boston Red Sox, seguendo il metodo Moneyball, vinceranno il campionato. Beane continuerà a non vincere, ma cambia per sempre le regole e le sorti del suo amatissimo sport, il baseball.
Cardinale, a capo del fondo RedBird che ha rilevato il Milan dal fondo Elliott, ha preso molto sul serio la sua vicenda, restandone affascinato. Tanto che lo studio dei dati ha portato il suo consulente più ascoltato a consigliare al tycoon l’investimento nel calcio europeo, prima nel Tolosa – che con il metodo Moneyball ha visto migliorare di parecchio le sue finanze e qualificarsi all’Europa League – e ora con il Milan, un club che è arrivato però allo scudetto alla vecchia maniera, con Paolo Maldini direttore tecnico e Ricky Massara direttore sportivo.
Lo scetticismo non manca, comunque, neanche in casa rossonera: da un basito Maldini che ha raccomandato a Gerry “di rispettare la storia del Milan” a colonne dello spogliatoio rossonero come Leao e il portiere Maignan che sui social hanno mostrato la loro perplessità.
Chi è Beane? Non è uno di mezze misure: quando decise di abbracciare la sabermetrica, con un budget ridotto portò a casa ex riserve, giocatori usciti da lunghi infortuni, svincolati, attirandosi lo scherno dei colleghi ma finì con il famoso record di vittorie consecutive, ben 100 in stagione, record in bilancio e in campo, ma nessun trofeo.
Una delle tante contraddizioni di Beane, che ha abbracciato un metodo scientifico con totale abnegazione da essere impietoso nel mandare via anche l’ultima bandiera della sua squadra, ma allo stesso tempo empatico nel recuperare e sostenere quei campioni dimenticati da tutti, credendo soltanto nei loro dati. Beane ha cominciato a collaborare con RedBird negli ultimi anni e ha portato nel calcio i principi del Moneyball.
Bisogna però chiedersi: si può creare una sabermetrica del pallone? La proprietà statunitense ci sta provando negli ultimi anni, dove ha operato nel Liverpool e nel Tolosa in Francia. Proprio il club transalpino sta lavorando con i dati dal 2020. La parola “dati” è in realtà la raccolta, l’analisi e l’utilizzo di dati grezzi: in questo insieme, rientra un’infinità di informazioni che vanno dalla semplice qualità tecnica alla psicologia dei giocatori ma anche alle statistiche complessive di tutte le squadre.
Questi dati vengono filtrati da un misterioso algoritmo che restituisce proposte di profili che corrispondono alle esigenze del club. Le operazioni di mercato il Tolosa si svolgono grazie alla partnership con la società di dati sportivi Zelus Analitycs.
L’unità dedicata al mercato segue sessanta campionati e seicento calciatori: i dati raccolti vengono analizzati da un team di data scientist e ingegneri, la maggior parte sparsi per gli Stati Uniti, che lavorano anche per il Tolosa accumulando numeri che aiuteranno il club ad analizzare la propria squadra, gli avversari e il calciomercato.