martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Il Nobel per la Pace all’iraniana Narges Mohammadi, prigioniera della dittatura

Il Premio Nobel per la Pace a una delle protagoniste della lotta delle donne iraniane contro la sanguinosa dittatura religiosa in Iran. A Oslo è stato assegnato oggi l’ambito riconoscimento all’attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi.

Giornalista, 51 anni, è stata premiata dal Comitato norvegese per “la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere i diritti umani e la libertà”.

Vicepresidente del Centro per la difesa per i diritti umani, imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016, è ancora in carcere. La presidente del Comitato norvegese Berit Reiss-Andersen ha sottolineato che la lotta della 51enne attivista e giornalista iraniana è portata avanti “a fronte di un’enorme sofferenza”, ricordando che “la coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali.

Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate”. La presidente ha aggiunto che “Mohammadi è ancora in prigione. Se le autorità iraniane prenderanno la giusta decisione la rilasceranno così che potrà essere qui per ritirare il premio a dicembre”.

Il Comitato ricorda in particolare il suo ruolo nella mobilitazione di protesta seguita alla morte nel settembre 2022 di Mahsa Jina Amini. “Ancora una volta, Mohammadi ha assunto un ruolo guida” si riferisce nelle motivazioni del Nobel. “Dalla prigione ha espresso supporto per i dimostranti e ha organizzato azioni di solidarietà insieme con altri detenuti” sottolineano i giurati.

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“Le autorità penitenziarie hanno risposto imponendole restrizioni ancora più severe, vietandole persino di ricevere telefonate o visitatori; lei però è comunque riuscita a far diffondere un articolo che è stato pubblicato dal New York Times nel primo anniversario dell’uccisione di Mahsa”. Il Comitato del Nobel conclude ricordando il messaggio chiave di quel testo: “Più ci rinchiudono, più diventiamo forti”.

“Un momento storico per la lotta per la libertà in Iran”, così la famiglia di Narges Mohammadi commenta il premio assegnato “Accolgo con sincero favore l’assegnazione del Premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi, attivista a difesa dei diritti umani e delle donne. Penso che sia un messaggio molto importante”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nella conferenza stampa dopo aver partecipato al vertice informale del Consiglio europeo a Granada, in Spagna.
Onu: premio a coraggio e determinazione donne iraniane

Il premio Nobel per la pace assegnato a Narges Mohammadi è un riconoscimento per “il coraggio e la determinazione” delle donne iraniane: lo ha dichiarato l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. “Questo premio riconosce veramente il coraggio e la determinazione delle donne in Iran, che sono un’ispirazione per tutto il mondo”, ha dichiarato la portavoce Elizabeth Throssell a Ginevra, aggiungendo: “Abbiamo visto il loro coraggio e la loro determinazione di fronte alle rappresaglie, alle intimidazioni, alla violenza e alla detenzione”.

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