di Giangi Franz *
A luglio, quando le migliori e meglio armate brigate ucraine invasero la Russia per il tripudio di tanti irresponsabili, io, leggendo le informazioni giuste, scrissi un post di questo tenore: – il raid ucraino nei territori di Kursk non sarebbe servito a nulla, anzi avrebbe peggiorato le condizioni di quel disgraziato esercito; – i russi sarebbero arrivati a Dnipropetrovsk e poi, se la guerra fosse continuata, anche a Kharkiv e a Odessa; – a gennaio 2025 il costo dell’energia in Italia e, anche se in misura minore, in Europa, sarebbe schizzato alle stelle, peggiorando la già tragica crisi industriale, il numero di disoccupati e l’ impoverimento delle famiglie.
Oggi, gennaio 2025, i russi sono a poche decine di chilometri da Dnipro e il costo energetico è alle stelle, con l’elettricità che costa 10 volte di più che negli Stati Uniti.
Ieri sera ho sentito il ministro degli Esteri esclamare davanti a un microfono che per abbassare il conto energetico bisogna investire nel nucleare. E su questa pagliacciata, da tempo stanno insistendo buona parte della classe politica, il presidente di Confindustria, uno di Sassuolo che si occupa di prosciutti e sproloquia di mini reattori nucleari, i grandi giornali ormai ridotti a megafoni di disinformazione.
Nel 2005 la Finlandia decise di costruire un terzo reattore da aggiungere ai due già operativi della centrale di Olkiluoto (nella foto). Il terzo reattore è entrato in funzione nel 2022. 17 anni per aggiungere un reattore a una centrale che ne aveva già due attivi. 17 anni! In Finlandia! Il costo inizialmente previsto era di 3,2 miliardi di euro del 2005; nel 2009 era già lievitato a 5,3 miliardi ma nel 2017 si era raggiunta la cifra di 8,5 miliardi.
Al 2022, anno di inizio dell’esercizio del terzo reattore, non si sa quanto sia costata l’intera avventura e, del resto, la Finlandia era già entrata in una economia di guerra, entrando addirittura nella Nato. Ora, se i finlandesi, che sono rimbecilliti anche loro ma sono mediamente più efficienti e più onesti di noi italiani, ci hanno impiegato 17 anni per costruire un solo reattore spendendo una cifra mostruosa, cosa accadrà da noi se i pazzi dissennati che governano questo paese andassero veramente avanti con l’avventura del nucleare?
Nel frattempo si parla di tutto e il fratello di Elon Musk è arrivato in Italia per vendere – pare – uno show di droni all’infelice sindaco di Roma, auspice il meraviglioso ministro della cultura. É giusto così. Ma ci saranno solo i circenses per i mentecatti servi italiani. Il panem se lo tengono i nostri amici…
*Dipartimento di Scienze Ambientali Università di Ferrara