giovedì 28 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

IL PAPA / “Non più gay nei seminari, c’è già troppa frociaggine”

C’è già troppa “frociaggine” in certi seminari. Parola di Papa Francresco. Una battuta riportata da Repubblica “da più fonti concordanti” destinata a sollevare un vespaio di polemiche e a mettere a dura prova la diplomazia vaticana. Il contesto, racconta sempre Repubblica, è l’incontro “informale” di lunedì 20 maggio, nell’aula vecchia del sinodo, in Vaticano, con i vescovi italiani riuniti per la loro assemblea di primavera.

“Bergoglio, a quanto riferiscono alcuni partecipanti, ha dato un consiglio senza sfumature: non vanno ammesse in seminario persone omosessuali“. E’ una “conversazione dal tono molto colloquiale”, ed è così che a Bergoglio scappa quel “frociaggine” che metterà a dura prova la diplomazia vaticana nei prossimi giorni.“

“Il Papa arretra sui diritti LGBT+ e discrimina i seminaristi gay” sostiene Fabrizio Marrazzo portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale, in un comunicato. “Finora Papa aveva dichiarato, o almeno fatto intendere, che se un prete rispettava il voto di castità il suo orientamento sessuale non era un problema- spiega Marrazzo- Invece, oggi oltre ad usare la “Parola Frociaggine”, come riportato dai media, sembra che abbia anche indicato di vietare l’ingresso ai nuovi seminaristi gay”.

“Ricordiamo- scrive Marrazzo- che i seminari sono finanziati anche con i soldi dei contribuenti italiani e anche il clero è pagato anche con l’8X1000, pertanto se tale dichiarazione discriminatoria verrà confermata dalla Chiesa, chiediamo che il Governo blocchi i fondi dell’8×1000 alla chiesa Cattolica”.

Inoltre, vorremmo capire come verranno identificati i seminaristi gay, faranno perquisizioni? utilizzeranno la santa inquisizione? o sottoporranno i preti alle hits di canzoni di cantanti LGBT+ per vedere le loro reazioni? tutto questo oltre che discriminatorio è anche ridicolo”.

Purtroppo l’Italia tutta sta andando indietro, anche questo Governa arretra sui diritti, con il PDL della Lega che vuole bloccare i corsi contro le discriminazioni verso LGBT+ nelle scuole, il Governo che non firma la mozione UE contro l’omobitransfobia. Per questo, come Partito Gay LGBT+, continuiamo a resistere e lavorare per il referendum sul Matrimonio LGBT+, partendo dal sostegno della Regione Sardegna, grazie all’impegno della presidente Todde, che con altre 4 Regioni consentirà un Referendum Nazionale, per mostrare che come dice anche il Censis, oltre il 65% degli Italiani è favorevole ad estendere diritti alle persone LGBT+ e non vuole indietreggiare”, conclude Marrazzo. (In collaborazione con Agenzia Dire – www.dire.it)

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