Sono in tanti a guardare ciò che accadrà al ballottaggio per le elezioni francesi per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale. Un messaggio arriva anche dagli Stati Uniti che, dopo il successo dell’ultradestra alle elezioni, “si aspettano che la cooperazione con la Francia resti stretta”. Lo ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, in un briefing con la stampa. “Abbiamo piena fiducia nelle istituzioni e nei processi democratici francesi e intendiamo continuare la nostra stretta collaborazione con il governo di Parigi sulle priorità di politica estera”.
Per Donald Tusk, invece, il risultato del primo turno delle elezioni legislative in Francia fa parte di ”una tendenza pericolosa” per l’Europa. ”Comincia davvero a diventare un grosso pericolo l’avanzata della destra radicale in Europa. A preoccupare non sono solo “i risultati del primo turno delle elezioni francesi, ma anche le notizie che indicano l’influenza russa e il ruolo dei servizi russi in molti partiti della destra radicale in Europa”, ha affermato Tusk. L’ex capo del Consiglio europeo ha parlato di ”una tendenza pericolosa” e teme che ”la Francia possa presto diventare il malato d’Europa, condannata allo scontro tra forze radicali”.
A suo parere, ”forze straniere e nemiche dell’Europa sono coinvolte in questo processo, nascondendosi dietro questo tipo di movimenti. A loro piace Putin, il denaro e il potere incontrollato. Governano, o aspirano al potere, nell’Est e nell’Ovest dell’Europa. Stanno unendo le forze all’interno del Parlamento europeo”.
Non la pensa così la Presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni che fa i complimenti a Marine Le Pen. ”Intanto ho notato una grande partecipazione al voto in Francia e questo è sempre un dato molto positivo. Quanto al ballottaggio siamo di fronte a uno scenario molto polarizzato e se mi si chiede se preferisco la sinistra, in qualche caso anche piuttosto estrema, o la destra… Ovviamente preferisco la destra”. “Ho sempre auspicato anche a livello europeo che venissero meno le vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra – rimarca la presidente del Consiglio – e mi pare che anche in Francia si stia andando in questa direzione”.
“Per la prima volta il partito di Le Pen ha avuto degli alleati già dal primo turno (Marion Maréchal e l’ex leader dei Républicain Eric Ciotti) e per la prima volta mi pare che anche i Républicain siano orientati a non partecipare al cosiddetto ‘fronte repubblicano’. Lo dico perché noto qualcosa che in forme diverse avviene anche in Italia: il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre. È un trucco che serve a scappare dal confronto sul merito delle diverse proposte politiche. Ma è un trucco in cui cadono sempre meno persone… lo abbiamo visto in Italia, si vede sempre di più in Europa e in tutto l’Occidente”, conclude.
Di parere opposto quello della leader del Pd Elly Schlein: “È “bene che ci sia un accordo” dopo le elezioni in Francia “tra le forze della sinistra, del fronte popolare e dei liberali per riuscire a frenare l’avanzata dell’estrema destra di Le Pen. A guardare alla Francia è anche Viktor Orbàn perché il risultato di Le Pen inciderà sicuramente su quelli che saranno i movimenti dei gruppi conservatori nel Parlamento europeo. Al primo giorno di guida del semestre europeo, lancia il gruppo dei Patrioti. La stessa composizione dei conservatori (Ecr) non è chiara. Il gruppo è impegnato negli Study Days organizzati in Sicilia. Domani sarà la giornata chiave per definire le sorti di Ecr e un eventuale addio dei polacchi del Pis. Identità e democrazia ha rinviato la riunione costitutiva del gruppo dal 3 all’8 luglio, dopo il ballottaggio in Francia. In quell’occasione, alla luce dei risultati del Rassemblement National”.
In ID si valuterà se confluire o meno nella nascente formazione dei Patrioti animata da Viktor Orbàn con la partecipazione attiva dei cechi di Andrej Babis e degli austriaci dell’ Fpo. Molto dipenderà da cosa vorrà fare la principale azionista di ID, Marine le Pen. Il rischio, però, è che il gruppo di ID, senza una scelta di unione con i Patrioti, possa essere condannato all’ininfluenza. Anche per questo La Lega ha già manifestato entusiasmo per il progetto di Orbàn. I portoghesi di Chega sono andati oltre, preannunciando una loro adesione. In questo magma intriso di sovranismo, Orbàn si trova perfettamente a suo agio. (Giorgio Santelli di Rainews)