venerdì 22 Novembre 2024

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L’IRAN ATTACCA ISRAELE / Lanciati 200 missili: “Siamo in guerra”

Nel giorno in cui l’esercito israeliano ha portato la guerra nel territorio libanese, è arrivata la rappresaglia iraniana per la morte di Haniyeh e Nasrallah, oltre che per l’esplosione dei cercapersone a Beirut. Uomini armati aprono il fuoco sulla folla a Tel Aviv: “6 morti”.

“L’Iran è entrato in stato di guerra e qualsiasi contenuto a favore del nemico e che indebolisca il paese, il governo, l’esercito è considerato tradimento”. E’ quanto fa sapere il ministero dell’Intelligence iraniano dopo la conclusione dell’attacco contro Israele. “Con l’aiuto di Dio, i colpi del fronte della resistenza al corpo fatiscente e decadente del regime sionista saranno più gravi e dolorosi”, ha ammonito in serata il leader supremo iraniano Ali Khamenei in un post sul suo account X, in ebraico e persiano, riferendosi agli attacchi missilistici di oggi contro Israele.

Gli Stati Uniti avevano avvisato Israele che l’Iran stava preparando un altro attacco con missili a lungo raggio, cosa puntualmente avvenuta. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, che in mattinata aveva diffuso un videomessaggio per spiegare l’avanzata nel sud del Libano contro Hezbollah, aveva detto che le difese erano state allertate, in vista della notte.  Duecento missili sono stati lanciati da Teheran verso Israele. Quasi tutti sono stati intercettati. Bilancio dell’attacco iraniano, un palestinese di Gaza.

Il conflitto Israele-Iran è entrato ormai in una fase di guerra aperta. Israele ha già fatto sapere che risponderà duramente a questo attacco dell’Iran, il che lascia presagure un ulteriore inasprimento degli scontri in Medio Oriente, ormai una polveiera difficilmente controllabile. L’Iran, da parte sua, ammonisce che in caso di rappresaglia israeliana metterrà in campo armi ben più sofisticate e letali di quella usate finora.

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Ieri, il New York Times aveva avuto conferma dalle sue fonti chel’attacco era atteso nelle prossime ore, e non sarà di portata inferiore a quello già lanciato ad aprile, quando l’Iran lanciò 300 missili e droni in risposta annunciata all’omicidio di Mohammad Reza Zahedi. Un funzionario statunitense ha detto alla Reuters che l’attacco è imminente.

Intanto, la Russia ha invitato Israele a ritirare le truppe dal Libano e ha avvertito che l’attacco avrebbe portato a un’ulteriore escalation della violenza in Medio Oriente. Il Ministero degli Esteri russo ha condannato con una nota “l’attacco e invita le autorità israeliane a cessare immediatamente le ostilità, a ritirare le proprie truppe dal territorio libanese e a impegnarsi in una reale ricerca di soluzioni pacifiche per risolvere il conflitto in Medio Oriente”.

Lo ha fatto mentre, nel frattempo, i soldati russi entravano nella città di Vuhledar, un importante snodo logistico ucraino nella regione del Donetsk.

LA CRONACA DELL’INVASIONE

Le truppe dello Stato di Israele sono entrate di nuovo in Libano. La prima volta è stata nel 2006 Ieri sera i carri armati e le forze speciali, coperti dall’aviazione, hanno attraversato il confine intorno alle nove di sera ora locale, quando hanno preso a circolare notizie di spari e colpi di artiglieria lungo la frontiera israelo-libanese, dove lo Stato maggiore da giorni ha ammassato decine di tank, obici e i soldati della 98esima divisione per quella che è stata annunciata come un’«occupazione limitata» del sud del Libano per smantellare le postazioni di Hezbollah.

Cosa voglia dire quel limitata, però, lo si potrà capire soltanto nelle prossime ore. Israele ha confermato di aver avvertito gli Stati Unit dell’avvio dell’operazione. Sono in corso bombardamenti a tappeto nel Sud del Libano e anche sul centro di  Beirut. Un portavoce della Nazioni Unite ha parlato di combattimenti molto intensi che di fatto impediscono i pattugliamenti dell’intera zona di confine.

“Noi invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare il Libano usando i voli commerciali da Beirut per Milano o per Roma”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2Post. “In questo momento è bene abbandonare il Paese perché la situazione è veramente complicata, ci sono combattimenti in corso. Quindi, per la massima garanzia, è bene che i cittadini italiani se ne vadano. Naturalmente, ci sono parti del Paese che sono in sicurezza quindi non ci sono particolari rischi. Bisogna valutare le singole realtà. Però soprattutto coloro che sono nel sud o nella città di Beirut sono a rischio quindi è bene abbandonare il territorio libanese. Da qualche settimana abbiamo rinforzato la presenza dei carabinieri paracadutisti del Tuscania per garantire la nostra ambasciata”.

SULL’ORLO DI UNA GUERRA

Sull’orlo di una guerra devastante e dagli esiti incontrollabili. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha affermato oggi che il suo governo è pronto a schierare l’esercito nel sud del Paese: lo riporta Al Jazeera. Anche Hezbollah fa sapere che le milizie sciite sono preparate a combattere contro l’esercito israeliano. Parlando ai media, lo stesso Mikati ha ribadito l’impegno per un cessate il fuoco immediato.

Presto ci sarà un’incursione di terra israeliana stando a quanto riporta la CBS. L’invasione di terra israeliana in Libano potrebbe iniziare entro poche ore. Lo ha dettoalla tv americana un  funzionario statunitense, confermando che Israele ha notificato agli  Usa che intende procedere con un’incursione di terra ‘limitata’ nel  Paese dei Cedri, dove continua a colpire con pesanti attacci aerei e missilistici obiettivi di Hezbollah.

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Intanto, gli Houthi, i ribelli sciiti yemeniti, minacciano ”una  guerra aperta in risposta agli attacchi israeliani” nel governatorato di Hodeidah, nello Yemen occidentale. E’ il contenuto di una dichiarazione di Ali Al-Qahhoum, membro dell’ufficio politico di Ansar Allah (gli Houthi), al sito dell’emittente Al Jazeera. “Israele ha compiuto una nuova aggressione criminale contro le strutture civili in violazione della sovranità yemenita”, ha detto,  sottolineando che “questi crimini non decadono e non impediranno allo Yemen di sostenere Gaza”.

Il presidente Biden: “Dobbiamo avere un cessate il fuoco ora. Si fermino. Ne sono più consapevole di quanto tu possa immaginare e mi sentirei a mio agio con il fatto che si fermino. Dovremmo avere un cessate il fuoco ora”, ha detto il presidente americano Joe Biden, rispondendo a un giornalista sulle notizie di un’imminente incursione di terra di Israele nel sud del Libano.Il presidente americano stava tenendo una conferenza stampa sui disastri provocati dall’uragano Helena in 5 Stati americani.

 

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