mercoledì 23 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

IMMIGRATI / Stato di accusa per il capo della sicurezza nazionale Usa

I repubblicani di Donald Trump riescono a mettere in stato d’accusa il segretario alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas. E’  la prima volta i  150 anni che ciò avviene. L’iniziativa rappresenta il culmine di un lungo attacco contro il funzionario democratico, accusato di essere responsabile dell’aumento del numero di migranti che attraversano illegalmente il confine meridionale col Messico. L’atto, va precisato, arriva mentre il numero di coloro che hanno attraversato illegalmente il confine è calato del 50% a gennaio. Una flessione che però non è bastata ai repubblicani per desistere dalle proprie intenzioni.

Con un unico voto di scarto, 214 a 213, i seguaci di Donald Trump riescono infatti nell’impeachment fallito la scorsa settimana, mettendo i dem in profondo imbarazzo. La risoluzione probabilmente non farà molta strada in Senato, dove diversi esponenti del GOP non ritengono che le azioni di Mayorkas possano essere descritte come “gravi crimini e misfatti”, che quindi meritano una condanna. Ma è un fatto che la Camera dei Rappresentanti, a guida repubblicana, ha approvato due articoli che accusano Mayorkas di “rifiuto intenzionale e sistematico” di far rispettare la legge sull’immigrazione e di “violazione della fiducia pubblica”.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha bacchettato gli eletti repubblicani per questo voto, definendolo un “palese” esempio di politica di parte, che ha violato la Costituzione. “La storia non vedrà di buon occhio i repubblicani della Camera per il loro atto di partigianeria anticostituzionale, che ha preso di mira un funzionario pubblico d’onore, per giocare a piccoli giochi politici” ha dichiarato il presidente in un comunicato. Il capo della Casa Bianca, inoltre, lascia intendere che gli avversari dovrebbero occuparsi del provvedimento per gli aiuti all’Ucraina e di Israele, e quindi relativo alla sicurezza nazionale americana, invece che lasciarsi andare a manovre politiche.

Nato a Cuba, Alejandro Mayorkas è il primo “ministro degli Interni” statunitense immigrato e il primo membro del governo a essere messo sotto accusa in quasi 150 anni (in tutto, il secondo nella storia americana). I conservatori perseguono questo obiettivo dal 2022. Ora ci sono riusciti grazie al voto determinante di Steve Scalise, rientrato alla Camera dopo aver ricevuto le cure per un tumore.

Il voto di impeachment è importante per assicurare la sicurezza al confine, perché “invia un messaggio chiaro, ovvero che non stiamo seduti a guardare mentre il ministro degli Interni non fa il suo lavoro” ha detto Scalise lasciando l’aula. “Alejandro Mayorkas merita di essere messo in stato d’accusa e il Congresso ha l’obbligo costituzionale di farlo. Insieme alla dichiarazione di guerra, l’impeachment è l’autorità più seria data alla Camera” ha spiegato lo speaker, Mike Johnson.

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