Stupefacente la facilità con cui vertici politiici e militari di Paesi democratici parlino di guerra e di mobilitazione di soldati e riservisti. Un gioco forse politico che ha il sapore di preparare l’opinione pubblica a qualcosa di peggio di un conflitto regionale. Stavolta a mettere in guardia dalla possibilità che entrto poco tempo scoppi una guerra di proporzioni gigantesche è l’Inghilterra, governata dai conservatori del primo ministro Sunak.
Il capo di Stato maggiore britannico ha detto oggi che gli inglesi debbono essere pronti a una guerra con la Russia. Affermazione molto poco tranquillizzante anche alla luce della situazione in Ucraina dove l’esercito di Kiev sta subendo la contro-controffensiva della Russia.
I cittadini britannici “potrebbero essere chiamati” in un futuro non lontano a combattere contro la Russia in quanto l’attuale esercito del Regno Unito ha un numero di effettivi ridotto. Lo ha affermato il generale Patrick Sanders, capo di stato maggiore dell’esercito di Sua Maestà, in un discorso a Londra.
Sir Patrick, che già in precedenza aveva fatto dichiarazioni allarmanti contro la minaccia rappresentata da Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina, ha sottolineato anche la necessità di una “mobilitazione della nazione” in caso di conflitto. Il generale, destinato a lasciare il suo incarico tra sei mesi, pur non essendo favorevole al ritorno a una coscrizione obbligatoria in passato ha criticato apertamente i tagli alle forze armate compiuti dai governi conservatori.
Negli ultimi giorni, anche altri alti ufficiali della Nato avevano evocato uno scenario del genere, a partire dall’ammiraglio olandese Rob Bauer, a capo del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica, secondo cui “la pace non è più scontata” ed è necessario prepararsi a una guerra con la Russia. Oltre a lui si sono espressi in modo simile esponenti del governo e delle forze armate tedesche-