L’Inghilterra ha deciso di bandire del tutto l’uso dei telefonini a scuola, non soltanto durante le lezioni ma anche per il restante tempo passato a scuola, ad esempio a ricreazione. Il ministro dell’Istruzione, Williamson, ha dichiarato che «i telefonini non soltanto distraggono ma quando usati male o troppo possono danneggiare il benessere e la salute mentale degli allievi. Voglio mettere fine a tutto ciò e rendere la giornata scolastica libera dai telefonini». Gli insegnanti in realtà non sono molto d’accordo. Questa decisione è stata criticata e definita come una distrazione rispetto al problema più urgente di recuperare il tempo perduto a causa della pandemia.
Il divieto totale di utilizzo dei telefoni cellulari entrerà in vigore in tutto il Regnoi Unito. È quanto riferisce “The Times“, secondo cui agli insegnanti sarà consentito perquisire gli zaini degli alunni, nel tentativo di migliorare la disciplina negli istituti scolastici.
Gli studenti che violano il divieto rischiano di subire la confisca dei loro telefoni per tutto il tempo che il preside della scuola riterrà necessario. Oltre a concedere agli insegnanti la facoltà di perquisire gli zaini, il provvedimento assicura ai docenti protezione da eventuali azioni legali dei genitori in caso di smarrimento o danneggiamento dei dispositivi confiscati. Le nuove linee guida offriranno alle scuole quattro diversi approcci per garantire il rispetto del divieto.
L’opzione “più semplice” è il divieto totale dell’uso del telefono all’interno della scuola, con l’invito rivolto agli studenti a lasciare a casa i loro dispositivi elettronici. La seconda e la terza opzione prevedono la consegna dei telefoni al personale, o il loro deposito in appositi armadietti durante le lezioni. Il quarto approccio consente di tenere i telefoni con sé, ma solo alla “rigorosa condizione che non vengano utilizzati” durante le lezioni.
Il governo cita alcune ricerche che mostrano come i risultati scolastici migliorino quando i telefoni sono vietati: un beneficio che va soprattutto a vantaggio degli allievi più scarsi, mentre è quasi nullo per quelli più bravi. In base a questa ricerca, vietare i telefonini è come aggiungere 5 giorni supplementari all’anno scolastico.
In ogni caso, queste conclusioni sono state contestate, perché basate – dicono coloro che sono contrari al divieto – su dati limitati. È anche vero, però, che già alcune scuole hanno sperimentato questo metodo, riscontrando un miglioramento delle performance scolastiche degli alunni.
Ad esempio un liceo a Llandudno (in Galles) aveva introdotto il bando totale già nel 2018 e secondo il preside «ha fatto una differenza enorme», con un miglioramento sia nei risultati degli esami che nel comportamento dei ragazzi. Bandendo i telefonini, ci potrebbe essere però il problema del contatto con i figli da parte del genitore quando escono da scuola. Si potrebbe pensare dunque a un ritiro all’entrata e a una consegna all’uscita, ma non è una procedura semplice. Il bando totale può quindi funzionare in alcune scuole ma non in tutte e rischia di causare più problemi di quanti non intenda risolvere, incoraggiando l’uso “clandestino” dei telefonini. In Inghilterra la metà dei bambini di dieci anni possiede uno smartphone, numero che aumenta all’80% dai 12 ai 15 anni.
C’è da ricordare che anche l’Unesco avverte le scuole di tutto il mondo dall’uso eccessivo degli smartphone. L’agenzia delle Nazioni Unite ha spiegato che anche la sola vicinanza a uno smartphone è collegata ad una crescente distrazione degli studenti in classe, che a sua volta incide sul rendimento.
Un nuovo rapporto dell’Unesco mette in guardia contro l’uso eccessivo di strumenti come gli smartphone, tablet e computer a scuola, affermando che i benefici che apportano scompaiono quando vengono utilizzate in eccesso o senza la guida di un insegnante