L’Antitrust degli Stati Uniti ha avviato una causa contro Apple, la più grande azienda, non soltanto tecnologica, al mondo. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti insieme ai procuratori generali di 16 Stati Usa hanno accusato il gigante tecnologico di aver creato un monopolio illegale sugli smartphone che esclude i concorrenti e soffoca l’innovazione digitale.
L’azione legale, depositata al tribunale federale del New Jersey, sostiene che Apple (nella foto, la sede di Cupertino) detiene un potere monopolistico nel mercato degli smartphone e utilizza il suo controllo sull’iPhone per “intraprendere una condotta prolungata e illegale”. L’azienda violerebbe le leggi antitrust impedendo ai rivali di accedere alle funzionalità hardware e software del suo iPhone. Sulla scia delle accuse i titoli di Apple a Wall Street sono calati del 4 per cento a Wall Street.
L’Antitrust federale statunitense afferma che le pratiche contro la concorrenza di Apple si estendono ben oltre l’iPhone e l’Apple Watch e riguardano FaceTime, il suo browser, la pubblicità e l’offerta di news. Apple avrebbe bloccato gli sviluppatori di software e le società di videogiochi dall’offrire opzioni migliori per l’iPhone, causando prezzi più alti per i consumatori.
Secondo l’accusa, di fatto ha usato il suo potere nel settore degli smartphone, incompatibili con i prodotti di altre piattaforme, per limitare la concorrenza. L’azienda avrebbe dunque introdotto misure per costringere i consumatori ad acquistare nuovi modelli di iPhone, per via dell’incompatibilità tra i prodotti Apple e quelle di altre aziende.
Apple ha definito l’azione legale “sbagliata nei fatti e nella legge” e ha dichiarato che si difenderà vigorosamente.Il presidente Usa Joe Biden ha chiesto al dipartimento di Giustizia e alla Federal Trade Commission di applicare con forza gli statuti antitrust.
L’azienda ha dichiarato che l’azione legale, in caso di successo, “ostacolerebbe la nostra capacità di creare il tipo di tecnologia che la gente si aspetta da Apple – dove hardware, software e servizi si intersecano” e “creerebbe un pericoloso precedente, dando al governo il potere di intervenire pesantemente nella progettazione della tecnologia dei cittadini”.
Apple ha difeso la scelta definendola una caratteristica indispensabile per i suoi dispositivi, apprezzati dai consumatori che vogliono la migliore protezione disponibile per le loro informazioni personali. Ha descritto la barriera come un modo per distinguere l’iPhone dai dispositivi che utilizzano il software Android di Google, che non è così restrittivo ed è concesso in licenza a un’ampia gamma di produttori.