La Banca Cdentrale Europea ha ridotto di 25 punti base il tasso sui depositi, oggi considerato il più importante al 2,50%, da 2,75%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento è sceso al 2,65% dal 2,90%, quello sui prestiti marginali al 2,90% dal 3,15%. “La politica monetaria sta diventando meno restrittiva in modo significativo”, ha spiegato la Bce.
“Il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti”, precisa la Bce. “Gli esperti indicano ora che l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027. La revisione al rialzo dell’inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell’energia”. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all’1,9% nel 2027.
“Ottima notizia! Il ribasso è un bene sia per l’abbassamento degli oneri sul debito pubblico sia per le imprese e le famiglie che devono chiedere un prestito sia per chi ha già sottoscritto un mutuo a tasso variabile. L’importante, comunque, che l’inflazione resti il faro che deve guidare le prossime decisioni della Bce, atteso che i possibili dazi di Trump potrebbero avere un effetto devastante sui prezzi”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, in merito alla decisione della Banca centrale europea di abbassare i tassi d’interesse di 25 punti base.
Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, la riduzione dei tassi di 25 punti percentuali, considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 3,55 per cento, e l’importo e la durata media di un mutuo, corrisponde, nel caso vi fosse un pieno trasferimento sull’Euribor, a un calo della rata – per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile – di 17,50 euro al mese, pari a 210 euro all’anno. Un risparmio che va poi riducendosi man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale.