Chi pensava che sconfiggere la Cina con qualche artifizio o imposizione commerciale deve ricredersi. Troppo antica la civiltà di quel Paese per poterlo vedere in ginocchio. Se Trump usa i dazi per scatenare una guerra commerciale con la potenza che più minaccia la supremazia americana, la Cina risponde con eguale intensità e fermezza, portando le tariffe sull’import dall’America al 125% e colorando la decisione con un’espressione che peserà non poco nei confronti di Trump: “Gli Stati Uniti finiranno per diventare lo zimbello del mondo”.
E’ una continua escalation. Pechino ha rialzato i suoi contro-dazi sulle importazioni dei prodotti statunitensi dall’84% al 125%. Il ministero delle Finanze cinese ha annunciato che le nuove tariffe entreranno in vigore il 12 aprile.
“La ripetuta imposizione di dazi esorbitanti alla Cina da parte degli Stati Uniti – si legge in una nota del Il Ministero del Commercio cinese – è già diventata un gioco di numeri, privo di qualsiasi significato economico pratico. Non farà che mettere ulteriormente in luce l’uso dei dazi da parte degli Stati Uniti come strumenti e armi per intimidire e coercire, finendo per diventare zimbello di tutti”.
LA FRANCIA. La sospensione di 90 giorni dei dazi da parte di Trump“lascia la porta aperta ai colloqui, ma è una pausa fragile”, ha dichiarato Emmanuel Macron su X. Il presidente francese sottolinea che restano attivi dazi su acciaio, alluminio, auto e altri beni per un totale di 52 miliardi di euro verso l’UE, mantenendo alta l’incertezza per le imprese.
Macron ha comunque ribadito che la Francia e l’Europa affronteranno le trattative come un fronte comune. E Trump è d’accordo.
Nel frattempo, il presidente cinese Xi Jinping si rivolge all’Unione Europea per trovare una sponda nella guerra commerciale con gli Stati Uniti: chiede un’intesa per “resistere insieme alle prepotenze unilaterali. Nella guerra dei dazi non ci sono vincitori”. Intanto i mercati globali crollano, di nuovo: lo S&P 500 perde il 3,5%, il Nikkei giù del 4,3%, e il dollaro tocca i minimi decennali contro il franco svizzero. L’euro vola a 1,13855 dollari. L’oro, rifugio per eccellenza, tocca un nuovo record: 3.210 dollari l’oncia.