di Claudia Zamorani
Come un eroe moderno si sta battendo a Milano per preservare i morbidi grappoli di glicine dal graffio mortifero dalle ruspe. Proprio all’assessore alla Bellezza, Vittorio Sgarbi, vogliamo per questo chiedere: quanta bellezza è rimasta adesso nel nostro parco, dopo che le luci della ribalta si sono spente? Quanta ne vede ancora?
E soprattutto domandiamo a lui, che è così ferrarese da essere riuscito a far intitolare una piazza della città al padre e farmacista, e che è stato la fata madrina del sogno di bambino del suo assessore Gulinelli: perché con lo stesso apprezzabile ardore non ha difeso dallo scempio anche la sua terra? Non è Bellezza questa? Non è Cultura?
Ma vorremo chiedere cosa ne pensa anche il muto assessore, Alessandro Balboni, con tante deleghe tra cui quella all’Ambiente.
Vorremmo conoscere il pensiero dell’assessora regionale Irene Priolo, con delega, tra le altre, alla Pianificazione, programmazione e gestione delle politiche integrate di sostenibilità ambientale, e alla Informazione ed Educazione alla Sostenibilità.
Il sindaco di Ferrara e l’assessore alla Cultura non hanno mai nascosto, con buona dose di cinismo, che non si sarebbe mai potuto far addebitare il danno ambientale per il semplice fatto che il parco non è zona protetta. E’ derubricabile a comune area verde, al pari di un’aiuola di fiori o di un vialetto alberato.
Oltre a chiedere che venga istituito un assessorato contro l’Ignoranza e le dimissioni immediate di chi ha permesso ciò, chiediamo che il parco, se mai si rimarginerà questa ferita profonda, venga dichiarato Zona Protetta, perché politiche come queste – che olezzano di fango misto a ignoranza e a testosterone – non possano più accadere.
Chi ha poi il coraggio di parlare di rigenerazione urbana, di fronte a questo scempio, avallato in primis dal sindaco e dagli stessi assessori all’Ambiente e alla Cultura?
E al ministro alla Cultura Sangiuliano, che per stimolare la crescita culturale ha promesso che regalerà un libro a ogni nascituro, chiediamo: che futuro e quale esempio, e quale pianeta stiamo dando ai nostri figli, che avranno sì un bel libro da leggere ma in mezzo al fango dell’ignoranza. Un parco che è la metafora del nostro pianeta e di come lo stiamo distruggendo: per soldi, fama, vanagloria. Per ignoranza.
E’ tempo di cambiare aria. Di rigenerarci. Mandiamoli a casa. (Foto Italia Nostra Ferrara)