I rappresentanti più influenti della Destra americana sono riuniti da giovedì vicino a Washington per la convention del CPAC, (Conservative Political Action Conference)  una convention di tre giorni che celebra la vittoria di Donald Trump, la nuova era Maga, e culminerà oggi con il discorso del presidente repubblicano sabato. “Unisciti al più grande e influente raduno di conservatori del mondo, mentre festeggiamo e ci mettiamo al lavoro”, è scritto nella home page del sito della Convention, che celebra la vittoria elettorale di novembre.

Il vicepresidente americano JD Vance ha aperto i festeggiamenti giovedì mattina per incensare del primo mese della nuova amministrazione Trump, segnato da una miriade di decreti e misure talvolta scioccanti, dal rafforzamento delle restrizioni all’immigrazione, dalla fine dei programmi volti a promuovere l’inclusività nell’amministrazione, alle misure contro la presenza di atlete transgender nelle competizioni universitarie femminili.

La base elettorale e i politici a lui più vicini applaudono alle prime azioni tanto rapide quanto radicali del tycoon. Mentre dall’Arabia Saudia dov’è in visita ufficiale, Giorgia Meloni fa sapere che “Europa e Stati Uniti hanno economie interconnesse, nessuno scontro con Trump”

“Nella mia vita, che rappresenta mezzo secolo, noi conservatori non siamo mai stati così entusiasti del futuro”, ha dichiarato Kevin Roberts, presidente del think tank americano Heritage Foundation, vicino a Donald Trump. Questo slancio conservatore è “irresistibile”, ha detto, aggiungendo: “Sarà un grande secolo, oltre al vicepresidente JD Vance, molti funzionari dell’amministrazione Trump o del Congresso sono attesi al CPAC, come il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Mike”.

Waltz, il ministro per la Sicurezza interna Kristi Noem e il presidente della Camera dei rappresentanti Mike Johnson parleranno oggi, per l’ultimo giorno della convention. Giorno in cui interverrà Giorgia Meloni, anche se non c’è ancora una conferma definitiva. E le indiscrezioni dicono che non sarà presente, ma invierà un messaggio.

Si è nel frattempo “esibito” il presidente argentino Javier Milei e a sorpresa è arrivato anche Elon Musk, sul palco con la motosega donatagli da Milei: “Stiamo cercando di fare cose buone, ma anche di divertirci nel farlo”, ha detto Musk, incaricato da Trump di tagliare (e infatti la motosega come metafora non è casuale) la spesa pubblica.

Meloni nella scaletta occuperebbe sabato uno spot di 15 minuti, dopo Tom Homan, lo zar dei confini dell’amministrazione Trump, e precede quello conclusivo di Elise Stefanik, l’ambasciatrice designata di Donald Trump per l’Onu.

Sono presenti anche parlamentari europei della Lega, che ci tengono a precisare che loro ci andavano da prima. lo informa una nota: “La Lega partecipa da diversi anni su invito degli organizzatori. Tre europarlamentari – Susanna Ceccardi, Anna Cisint, Silvia Sardone – sono a Washington nella delegazione dei Patriots for Europe. Un’occasione fondamentale per confrontarsi direttamente con gli amici del Partito Repubblicano e con il mondo conservatore Usa per rinsaldare il rapporto di collaborazione che lega le due sponde dell’Atlantico. Dopo la vittoria di Donald Trump, il mondo sta cambiando profondamente: noi siamo stati al suo fianco fin dal primo giorno, anche quando tutti i commentatori lodavano per finito, e oggi i Patriots sono i suoi alleati naturali in Europa, per la difesa dei confini e contro l’islamizzazione del Continente, il contrasto alle ideologie green, la battaglia contro il woke e il politicamente corretto. Dopo il successo clamoroso di Make America Great Again, ora stiamo ponendo le basi per il Make Europe Great Again. È ora di far tornare grande l’Europa”, dichiarano le europarlamentari leghiste.  L’allora candidato repubblicano, Donald Trump, ha tenuto un discorso molto cupo durante l’edizione 2024. Il miliardario repubblicano aveva descritto gli Stati Uniti come un Paese “da incubo” e aveva denunciato i migranti che “uccidono i nostri cittadini, uccidono il nostro Paese”.

“Qui, con la von der Leyen, siamo ancora ostaggio di burocrati ideologici, dei socialisti e dei verdi che impongono vincoli assurdi alle nostre imprese, distruggendo produzione e occupazione. L’Unione europea deve cambiare rotta: via le iper-regolamentazioni, via le follie green che bloccano il nostro sviluppo! Servono meno tasse e piu’ opportunita’. Anche in Europa, dobbiamo liberarci di questa gabbia burocratica, per rilanciare il nostro futuro. Noi Patrioti del Mega siamo pronti. Milei, Musk, passateci la motosega!”. Lo scrive l’europarlamentare della LegaSusanna Ceccardi su X.

Steve Bannon a braccio teso e Bardella annulla la presenza. Un appello a ”combattere,  combattere, combattere”. Un invito a Donald Trump a essere  ”presidente a vita”. E poi il braccio teso in quello che, secondo  molti osservatori, è stato un ”saluto romano”, il ”saluto  nazista”. Così Steve Bannon, l’ideologo del movimento Maga e stratega della prima Amministrazione Trump, ha concluso il suo intervento alla Cpac. Il video del suo intervento concluso con il braccio teso e trasmesso in diretta da Fox News è diventato virale sui social media.         Joshua Reed Eakle, presidente dell’organizzazione Project Liberal, ha  ripostato il video su X e commentato: “Il nazismo ha ufficialmente preso il sopravvento sul Gop”. Il gruppo politico Really American gli fa eco sempre su ‘X’: “Questa è l’America di Trump”.

In precedenza era stato Elon Musk a finire nel mirino con l’accusa di aver fatto il saluto romano il giorno dell’insediamento del presidente Trump. Piomba così, all’inizio del secondo giorno della convention, la notizia del presidente delRassemblement National di Marine Le Pen, Jordan Bardella, che ha deciso di annullare il suo discorso  dopo il “gesto nazista” di Steve Bannon.

Jordan Bardella è ”un ragazzino, non è un uomo”: così risponde Steve Bannon, in un video sul sito del settimanale Le Point, reagendo alla decisione del presidente di Rn di annullare il suo intervento. ”Se è così tanto timoroso, allora è indegno e non dirigerà mai la Francia”, ha attaccato Bannon, secondo cui ”solo gli uomini o le donne autoritari possono dirigere la Francia”. L’ex consigliere di Trump ha poi negato che il suo gesto sia un’allusione nazista: è stato ”un saluto con la mano, come faccio sempre”. (in collaborazione con l’Agenzia Dire – www.dire.it)

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