Non è il momento di abolire la Legge sull’obbligo vaccinale per il morbillo“: è l’incipit e il titolo della petizione lanciata oggi, sabato 6 giugno, sulla piattaforma https://www.change.org/, non a caso. A firmarla è il pediatra Rocco Russo, coordinatore del tavolo tecnico sulle vaccinazioni della Società italiana di pediatria e in poche ore ha già raccolto oltre 1.100 firme.
E la sua presentazione cade oggi non a caso, perché si oppone di fatto alla richiesta di modifica della legge sull’obbligo vaccinale avanzata dal senatore della Lega Claudio Borghi che sta animando e inasprendo il dibattito politico. In sostanza, l’emendamento proposto dal leghista chiede di eliminare alcuni vaccini dall’elenco dei 12 resi obbligatori nel 2017 per gli under 16, tra cui quello per il morbillo. E in più chiede di permettere ai bambini non vaccinati l’iscrizione alle scuole d’infanzia.
“La Legge sull’obbligo vaccinale per l’accesso a scuola, con tutte le criticità del caso, si è dimostrata un valido strumento per aumentare gli specifici livelli di coperture vaccinali”, riferisce il testo della petizione. E “per quanto riguarda il morbillo, prima della introduzione della stessa Legge, i livelli di copertura vaccinale, entro i 24 mesi, per la coorte del 2014 risultavano essere 87,21%, mentre attualmente, entro i 24 mesi, per la coorte 2020 risultano essere del 94,38% (ciò significa che sul nostro territorio ci sono ancora 22.755 bambini entro i 24 mesi che non risultano essere protetti contro il morbillo)”.
Il testo prosegue elencando i dati sulla mancata copertura vaccinale nella fascia 5-6 anni e in quella dei 18 anni, definendoli “allarmanti”. E prosegue: “Ovviamente con questi dati, non ci meraviglia affatto l’attuale quadro epidemiologico del nostro Paese dal quale emerge che nel solo periodo dal 01/01/2024 al 31/05/2024 risultano essere stati notificati 556 casi di morbillo”. Di qui l’estrema difesa della legge Lorenzin, attualmente in vigore.
Ai pediatri si unisce la voce dei virologi, con cui Borghi non è estraneo a scontri televisivi proprio sui vaccini (avuti già con Crisanti a Burioni). Oggi è Matteo Bassetti a scagliarsi contro “l‘invasione di campo” del senatore, che il virologo definisce “inaccettabile“. E ancora: “Voler abolire o modificare la legge sui vaccini, per guadagnare il consenso politico del movimento no vax- scrive sui social- ci riporta ai momenti più bui del populismo e della politica per pochi, soprattutto oggi che stiamo assistendo a una recrudescenza del morbillo, della pertosse e di altre malattie infettive potenzialmente letali e invalidanti per la salute dei bambini”. (in collaborazione con l’Agenzia Dire – www.dire.it)