giovedì 14 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ALTRI MONDI / Nissan licenzierà 9.000 dipendenti, l’ad si dimezza lo stipendio

Anche la Nissan comincia a sentire i contraccolpi della crisi dell’auto. Il colosso giapponese, secondo il New York Times, licenzierà 9.00 lavoratori e venderà iil 10 per cento della Mitsubishi. Nissan, secondo il piano anti-crisi, dovrà ridurre i costi di 2,6 miliardi di dollari nell’attuale anno fiscale; diminuire la produzione del 20% e mettere in vendiuta fino al 10% di Mitsubishi Motors per raccogliere fino a circa 445 milioni di dollari. Il tutto licenziando anche 9.000 lavoratori. Sono questi i dettagli del piano di riduzione dei costi annunciato da Nissan, in risposta al calo delle vendite in Cina e negli Stati Uniti.

Per applicare il piano, la terza casa automobilistica giapponese ha annunciato che ci saranno 9.000 tagli ai posti di lavoro (il 6% dell’attuale forza lavoro) e una riduzione del 20% della capacità produttiva globale. L’azienda ha poi rivisto al ribasso la previsione annuale dell’utile operativo, riducendola del 70% a 150 miliardi di yen (pari a 975 milioni di dollari), segnando così la seconda correzione al ribasso dell’annno, cancellando anche la previsione dell’utile netto a causa dei continui sforzi di ristrutturazione, che secondo Nissan permetteranno di risparmiare 400 miliardi di yen (2,6 miliardi di dollari) nell’anno fiscale in corso.

In risposta al calo delle vendite, Nissan prevede di accorciare il tempo di sviluppo dei veicoli a 30 mesi e intensificare la collaborazione con i suoi partner, tra cui il Gruppo Renault e Mitsubishi Motors.

Nissan, come molte altre case automobilistiche, sta trovando grandi difficoltà in Cina, a causa della concorrenza agguerrita dei produttori locali soprattutto nei veicoli elettrici. Anche negli Stati Uniti, un altro mercato chiave, Nissan ha registrato un calo delle vendite, senza segnali di ripresa a breve termine.

Il ceo Makoto Uchida (nella foto) ha dichiarato che l’azienda non dispone ancora della gamma di veicoli ibridi e plug-in necessaria per competere sul mercato statunitense. “Non avevamo previsto una crescita così rapida degli ibridi negli Stati Uniti”, ha detto Uchida ai media. “Abbiamo cominciato a comprendere questa tendenza verso la fine dello scorso anno, ma non siamo stati così rapidi a modificare le nostre linee principali”. Come riportato dal Nyt, Uchida ha inoltre annunciato che si ridurrà lo stipendio del 50% per assumersi la responsabilità dei risultati deludenti.

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