sabato 22 Febbraio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

La produzione industriale crolla del 7,1% / Cgil e opposizione: “Un disastro”

Per l’industria italiana il 2024 si è chiuso peggio rispetto agli esordi di gennaio. Dicembre evidenzia, infatti, nei dati Istat una caduta corale del 7,1% su base annua (soltanto ai tempi del Covid era andata peggio) e, rispetto al mese predente, novembre, del 3,1%.

Lo stesso istituto di statistica comunica che “il 2024 si chiude con una diminuzione della produzione industriale del 3,5%; la dinamica tendenziale è stata negativa per tutti i mesi dell’anno, con cali congiunturali in tutti i quattro trimestri. Tra i principali raggruppamenti di industrie, soltanto per l’energia si registra un incremento nel complesso del 2024. Nell’ambito della manifattura, solo le industrie alimentari, bevande e tabacco sono in crescita rispetto al 2023, mentre le flessioni più marcate si rilevano per industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e fabbricazione di mezzi di trasporto.

Più nel dettaglio, a dicembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,1% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre il livello della produzione si riduce dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

L’indice mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+0,9%); mentre cala per i beni strumentali, i beni di consumo (-3,3% per entrambi i settori) e i beni intermedi (-3,6%). L’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 7,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023). Si registra una crescita esclusivamente per l’energia (+5,5%); al contrario, marcate diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-10,7%), i beni intermedi (-9,5%) e i beni di consumo (-7,3%).

Gli unici settori di attività economica che registrano a dicembre incrementi tendenziali sono l’attività estrattiva (+17,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+5,0%). Flessioni particolarmente marcate si rilevano, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-23,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,6%).ù

Mentre la maggioranza di centrodestra attribuisce i dati negativi alla congiuntura internazionale, il mondo del lavoro parla, invece, di una crisi profonda del nostro sistema industriale “che sta morendo nella totale inerzia del governo.”Il calo data da febbraio 2023 ed è la 23esima volta in negativo – afferma il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo –  ma il Governo persevera nel raccontare successi che, semplicemente, non esistono, non sono reali. La presidente Meloni, e con lei il ministro Urso, ne traggano le conseguenze e soprattutto la smettano di scaricare su altri le loro responsabilità. I numeri non hanno pregiudizi e, come in questo caso, la tossicità è propria di chi assiste inerte a questo disastro”

Se per Bonelli, di Alleanza Verdi Sinistra, “il governo vive come Alice nel Paese delle meraviglie”, per Giuseppe Conte, presidente M5S “il dato è clamoroso e davvero preoccupante, è una devastazione del nostro sistema produttivo e ci ritroviamo con le bollette più care d’Europa, famiglie e imprese si ritrovano alle prese con il caro bollette e il caro energia. E ancora, +30% della cassa integrazione. Meloni e ministri, ma di che cosa vi state occupando? Ma state governando? Ma siete capaci? Pensate a fare la guerra ai magistrati, ma a quali? Quelli che ieri hanno arrestato 180 mafiosi? Ma per piacere”.

 

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