Con un comunicato di due pagine, John Elkann rompe il silenzio dopo l’inchiesta che lo vede indagato per presunte irregolarità fiscali sull’eredità della famiglia Agnelli con un duro attacco alla madre, Margherita. “C’è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, i suoi genitori e tre dei suoi figli”, scrive il team legale del presidente di Stellantis. Parole dure e amare che non nascondono il “dispiacere e il dolore personale” di Elkann per la vicenda, iniziata con l’esposto presentato in procura dalla madre Margherita Agnelli.
Tutto ruota intorno alle presunte anomalie fiscali riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi di Marella Caracciolo. Gli avvocati di Margherita ipotizzano che tra il 2018 e il 2019 lei sia stata residente in Italia, anziché in Svizzera, e che quindi Elkann abbia avuto un ruolo, insieme al notaio e al commercialista, nel mascherare le sue rendite al fisco italiano. Se un tribunale dovesse confermare che Caracciolo era effettivamente residente nel nostro Paese, allora anche l’accordo sull’eredità dell’Avvocato, siglato nel 2004 in terra elvetica, rischierebbe di saltare, con un effetto deflagrante su tutto l’impero.
E’ su questo che da settimane stanno lavorando i magistrati, cercando carte e ascoltando testimoni. Gli avvocati di Elkann, però, smentiscono. “E’ noto a tutti che Donna Marella risiedeva abitualmente all’estero sin dagli anni Settanta. E ha mantenuto le sue abitudini di vita inalterate anche dopo essere rimasta vedova”. Nel comunicato si parla quindi di “accuse calunniose e strumentali”, nate ormai vent’anni fa per un motivo preciso.
“Margherita? Sfiducia nei figli, ha preferito monetizzare”
Secondo i legali, Margherita Agnelli “ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale”.
Ma l’attacco, durissimo, a Margherita Agnelli, continua. “Il metodo e gli obiettivi di Margherita Agnelli sono quindi sempre gli stessi: contesta tutto, arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite”.
“Una mamma che perseguita i genitori e i figli”
“In sintesi, c’è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli, che non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all’ultimo giorno. E’ quindi ovvio il dispiacere e il dolore personale per essere bersagli di accuse che hanno una simile provenienza”.
“Fino a questo momento tutte le iniziative di Margherita Agnelli non hanno avuto riconoscimento in alcuna sede giurisdizionale, sia essa penale o civile. La nuova vicenda giudiziaria ha essenzialmente la peculiarità che Margherita Agnelli non riveste la qualità di persona offesa dal reato essendo totalmente estranea all’interesse leso dalla contestazione per la quale si stanno svolgendo accertamenti.
Si tratta, infatti, di una violazione fiscale, a nostro avviso del tutto insussistente per numerose ragioni di fatto e tecniche sulle quali non si entra perché le difese saranno svolte nelle sedi proprie. E’ opportuno rammentare che in passato, sempre nell’ambito delle azioni intraprese dopo la morte dell’avvocato Agnelli, anche Margherita Agnelli era stata indagata, in concorso con il suo allora avvocato svizzero, per un tentativo di estorsione denunciato dall’avvocato Gamna, il quale aveva lamentato di aver subito forti pressioni per indurlo a rendere dichiarazioni a lei favorevoli nell’ambito della causa successoria, minacciando altrimenti una denuncia per evasione fiscale. Tale procedimento si è poi concluso con l’archiviazione”.
Il quadro dell’inchiesta viene definito quindi dai legali di Elkann “certamente farraginoso”, se non altro “per il numero dei contenziosi messi in piedi da Margherita Agnelli e l’intreccio creatosi tra aspetti penali (secondo la difesa del tutto inconsistenti) e civilistici (anch’essi del tutto infondati)”. Ma anche “banale e autoesplicativo nella sua pervicace reiterazione ed evidente strumentalità”. Perciò, conclude la nota, “si ripone la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti che non potrà che confermare la verità dei fatti”.