La questione del Cpr – i Centri di Permanenza per i Rimpatri previsti dalla legge Minniti-Orlando del 2017 – ha occupato gran parte dell’apertura della campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le comunali e le europee dell’8 e 9 giugno. Sala del palazzo della Racchetta di Ferrara attenta alle comunicazioni del senatore Alberto Balboni su un tema che sarà senza dubbio al centro delle polemiche tra maggioranza di centrodestra e l’opposizione.
La versione di Balboni è stata una puntigliosa elencazione di date e documenti che avrebbero dovuto fugare i dubbi su dove il Cpr sarà localizzato in Emilia Romagna.
“A Ferrara niene Cpr” si è detto certo il parlamentare che ha specificato come in questi centri siano destinati coloro che si rifiutano di fornire le generalità per non essere identificati e “i soggetti socialmente pericolosi”. Quali passaggi lo escluderebbero? In premessa, Balboni ha ricordato, una cosa nota a tutti: la legge prevede un Cpr per gli immigrati in ogni regione. Quindi, un Cpr si farà. In quale cittàdell’Emilia Romagna resta però un mistero.
Dinanzi all’ipotesi di costruirlo a Ferrara, con l’iniziale entusiasmo del sindaco Alan Fabbri (“più polizia a controllare il Centro, più sicurezza” la sua frettolosa tesi), le perplessità della cittadinanza hanno convinto Balboni (nella foto con il sindaco Alan Fabbri) a chiederne subito conto al ministro dell’Interno Piantedosi.
Gli argomenti a sostegno dell’opposizione di Fratelli d’Italia al Cpr sono riassumibili – ha spiegato lo stesso Balboni – in tre punti: il Cpr, dice la norma, dev’essere vicino a un’autostrada, vicino a un aeroporto e lontano dal centro abitato. “Ebbene, l’area indicata come ipotesi in un primo momento, l’aeroporto, non rispetta queste tre condizioni, essendo lontano ben quattro chilometri in linea d’aria dall’autostrada e non potendo considerare lo scalo di Ferrara un vero aeroporto”.
Bastano queste tre norme a farla escludere, secondo la versione del senatore, come sede del centro di permanenza. E una risposta rassicurante il governo amico l’ha data. Ferrara “al momento” è esclusa dal Cpr ha detto e scritto il governo al senatore. E’ questo “al momento” che non fa morire del tutto l’ipotesi Ferrara, anzi tiene in vita la possibilità, come sospetta l’opposizione di sinistra, che dopo le elezioni “il governo amico” riesca a far digerire anche una contestata scelta della città estense.
E qui Balboni, per rafforzare il suo ragionamento, ha lanciato una rassicurazione ai suoi: “Il Cpr a Ferrara si farà soltanto se a vincere sarà la sinistra. Noi parlamentari del territorio, comunque, vigileremo e di sicuro non vi sarà alcuna nostra distrazione”. Dalla sala applausi dei militanti, quasi un centinaio.
Nota a margine: l’intervento del parlamengtare di FdI è stato interrotto da una militante dell’ong Mediterranea che nel salutare la sala “per un precedente impegno” ha tenuto a far sapere che alla manifestazione anti-Cpr di qualche giorno fa a Ferrara “noi eravamo di più”.