lunedì 31 Marzo 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

L’AMERICA DI TRUMP / Una “povera creatura” imbrogliata dai “parassiti”

Per caso li abbiamo costretti con le cannoniere a importare i prodotti made in Europe o in Japan? Se anziché spendere migliaia di miliardi per gli armamenti avessero tentato di produrre i beni che tanto piacciono alla società del consumismo non sarebbe stato meglio per tutti? Oggi la società americana conosce una crisi mascherata e profondissima, testimoniata dal fatto che dopo aver vissuto per decenni al di sopra della possibilità o a preparare colpi di Stato, si trova a elemosinare territori (ecco le minacce a Canada, Groenlandia, Ucraina…) e miniere varie, e a blindare di fatto le sue frontiere. Il giochetto di Trump e della sua corte dei miracolati è semplice semplice, ma troppo evidente e scoperto.

L’ultimo messaggio (non classificato) agli europei è di una chiarezza condita dal disprezzo sconcertante: “Siete dei parassiti. Siete degli imbrolioni. L‘Unione Europea in questi anni ci ha messi in ginocchio, i cosiddetti amici sono peggiori dei nemici”. Non ha bisogno di nascondere nulla, quindi, il presidente, nemmeno l’avversione per l’Europa. Per cui in un’intervista rilasciata a Newsmax il presidente americano rilancia i contenuti dell’imbarazzante “chat-gate” (la conversazione super segreta finita sul telefonino di un giornalista): “Gli europei sono dei parassiti”. Detto ciò, Trump conferma che non farà sconti sui dazi che scatteranno il 2 aprile e ci punta il dito contro: “Siamo stati imbrogliati per 45 anni, da amici e nemici. Ma spesso i cosiddetti amici sono i peggiori. Guardate l’Unione Europea, guardate cosa ha fatto a questo Paese, ci ha messi in ginocchio”. Oh, come soffre la povera creatura! Non si dà pace per l’imbroglio di cui è stata vittima.

Trump ha ovviamente difeso Vance e l’epic-fail dei suoi uomini che su Signal svelavano piani di guerra come se parlassero di calcio al bar, ignorando di aver inserito (“non si sa come”, ha ammesso il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz) nel gruppo il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg. “Crediamo si sia trattato di un errore di un membro dello staff. Aveva il numero di Goldberg e lo ha aggiunto involontariamente alla chat”, ha spiegato Trump, il quale ha riservato parole di ammirazione per Elon Musk, definendolo “un meraviglioso patriota. Non lo conoscevo bene prima della campagna presidenziale, ma ama il Paese e non mi ha mai chiesto favori“.

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