A Lampedusa il mattino porta la tragica notizia della morte di un neonato di appena cinque mesi, avvenuta durante un tentativo di sbarco da parte di un natante carico di migranti. La madre è una minorenne originaria della Guinea che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un barchino salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino.
La tragedia si è consumata poco prima delle quattro e mezzo, durante le caotiche operazioni di approdo dei 46 migranti soccorsi dalla motovedetta della Guardia costiera, quando più persone sono finite in acqua. Il cadavere del piccolo è stato ripescato direttamente dal mare. La madre è sotto shock. La carretta si è ribaltata perché i migranti, alla vista della Guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata.
Dopo il record di ieri, che ha segnato l’arrivo di 5.112 migranti sulle coste di Lampedusa, anche la giornata di oggi è stata senza tregua per gli sbarchi sull’isola siciliana.
I soccorritori e forze dell’ordine allo stremo.
Da mezzanotte si sono registrati 29 diversi approdi con, in totale, 1.290 persone: sul molo commerciale di Lampedusa si contano decine e decine di migranti, tutti ammassati, risulta impossibile stabilire con quale barchino siano arrivati sull’isola.
“È la sconfitta dell’Europa, di un sistema che lavora sempre in emergenza e non mette mai in atto delle reali e vere politiche migratorie. Qui siamo tutti stanchi e provati sia fisicamente che psicologicamente, la situazione sta diventando ingestibile e insostenibile”: a dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino. “Sul molo adesso sono un migliaio circa, la gente si accalca per salire sul bus della Croce Rossa. Sono immagini che fanno male” dice con amarezza il primo cittadino.
Dal Mediterraneo arriva anche la notizia di cinque imbarcazioni, con circa 230 persone a bordo, soccorse dall’equipaggio di Nadir, il veliero dell’ong Resqship, e della nave mercantile Bbc Edge. “Senza nessuna altra nave di soccorso nelle vicinanze il cargo si è avvicinato e ha evacuato 186 persone” spiega la ong, che ne ha prese a bordo 46.
La Nadir ha distribuito giubbotti di salvataggio e acqua a tutte e cinque le imbarcazioni, due delle quali senza motore. Tra i naufraghi, diverse donne incinte e minorenni. “Diciannove persone in condizioni critiche sono state portate a bordo per ricevere cure mediche”, spiegano dall’ong. In molti presentano sintomi di grave disidratazione e ustioni chimiche.
L’hotspot di Lampedusa quindi è di nuovo al collasso: “Ci sono stamattina oltre 6.000 persone, tante le famiglie con minori. Sono previsti trasferimenti in giornata ma la situazione è difficile per via degli oltre 100 sbarchi registrati nelle ultime ore”, fa sapere in una nota la Croce Rossa Italiana.
“Stiamo reggendo nella gestione dell’accoglienza, concentrandoci in particolare sui più fragili, ma è evidente che deve continuare a funzionare in queste ore il processo dei trasferimenti dall’isola che, fino a questo momento, ha consentito di mantenere la situazione sotto controllo. È importante anche sotto il profilo umanitario che l’hotspot non vada oltre una soglia critica di presenze”.