sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ASSISE DEI SOCIALISTI / “L’Europa scelga tra noi e l’estrema destra”

ll gotha del socialismo europeo è riunito a Roma, al Centro congressi La Nuvola dell’Eur, per un appuntamento elettorale di respiro continentale, in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. All’orizzonte c’è il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e dei vertici di Bruxelles.

Per questo, madrina Elly Schlein a nome del Pd, i leader del centrosinistra di Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Svezia, Romania e altri Paesi membri dell’Ue si sono dati appuntamento all’auditorium su via Cristoforo Colombo per dare la volata ai propri partiti, movimenti, candidati e primi ministri, in carica o aspiranti. Per realizzare “L’Europa che vogliamo”, come recita il titolo dell’evento.

In apertura, il discorso del presidente del Pse, Stefan Löfven, svedese e già primo ministro di Stoccolma (2014-2021). Il meeting è anche l’occasione per ufficializzare la candidatura del lussemburghese Nicolas Schimt alla Commissione europea, sfida principale alla presidente in carica e ricandidata Ursula von der Leyen (che corre per il Partito popolare europeo). Schimt è l’attuale commissario per il Lavoro ed è stato più volte ministro in Lussemburgo.

Lo stesso Schmit, intervistato da Repubblica, ha parlato in termini molto duri, certo da campagna elettorale, nei confronti di Giorgia Meloni: “A volte i lupi si travestono da pecore. Quando ascoltavo alcune dichiarazioni, prima delle scorse elezioni italiane e subito dopo, pensavo che stesse cambiando. Ma se ti allei con Orban, che è il promotore della cosiddetta democrazia illiberale, e che vuole le leggi di Putin… beh cambia tutto. Dimmi chi sono i tuoi amici e io ti dirò chi sei”.

Ma il candidato dei socialisti europei ne ha anche per il vicepremier Salvini, definito “amico di Putin”. Per Schmit, è il progetto europeo a essere in pericolo: “Per molto tempo, abbiamo pensato che fosse irreversibile. Anche la democrazia non lo è. Lo vediamo pure in diversi Paesi all’interno dell’Unione europea. Dobbiamo mobilitarci, spiegare ai cittadini che l’Ue non è qualcosa di lontano da loro. E dobbiamo combattere l’estrema destra che ha solo un programma: distruggere quel che è stato costruito”. Il candidato socialista si rivolge anche alla presidente von der Leyen: “Dice di avere paura dell’estrema destra. La combatta invece di compromettersi con loro”.

Il presidente dei socialisti europei Löfven definisce la capitale italiana “il posto giusto per avviare la nostra campagna elettorale: qui è nato il bellissimo progetto di pace che chiamiamo Unione europea”, in riferimento ai Trattati di Roma del 1957. E aggiunge: “Nessun sogno può crescere senza ambizione e senza coraggio. Per noi Europa significa solidarietà, uguaglianza, sviluppo, progresso, democrazia e pace”.

Ricordando, poi, che “a noi non interessano i pochi, ma i molti”, Stefan Löfven sottolinea che “l’elettorato deve sapere che è l’elezione più importante dal 1979 [la prima per l’Europarlamento, ndr]; le alternative sono chiare: o un’Europa ostaggio dell’estremismo di destra o a guida socialista”.

Löfven ha dedicato una parte del suo intervento anche alla politica estera dell’Unione europea e al grande tema del sostegno all’Ucraina invasa dalla Russia: “Dai socialisti – ha infatti ricordato – continuerà il pieno sostegno, non possiamo consentire alla Russia di vincere, sarebbe una vittoria dell’oppressore sull’oppresso. Ucraina, oggi e per sempre, noi siamo con te!”.

Per lo stesso motivo, il Congresso socialista ricorda Alexei Navalny: “La sua lotta era un faro di speranza per la democrazia in Russia, la sua recente morte ci ha profondamente scioccati. Ma ci deve motivare a continuare la sua lotta, continuando a sostenere la società civile russa”.

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