di Claudia Zamorani
— In genere sono una persona riservata e non parlo mai delle mie questioni personali, specie sui social. Questa volta però mi voglio sforzare per dare un messaggio di speranza e di forza alle tante persone che stanno vivendo la stessa mia esperienza.
Un tornado immenso che all’improvviso ti investe e ti sferza con forza inaudita e ti trascina senza compassione su un’isola deserta, inesplorata, piena di ombre, lasciandoti in dote paura, un corpo dolente e violato e tante domande tra cui quella che non ti abbandona mai: perché proprio a me?
Oggi è un giorno bellissimo perché è stato il mio ultimo giorno di chemio.
Me lo voglio ricordare: giovedì 23 gennaio 2025. E’ durata 3 mesi, una volta a settimana. E’ stato un percorso tosto ma sono arrivata in fondo, grazie all’affetto grande dei miei cari e della mia famiglia, che non smetterò mai di ringraziare anche attraverso questo post, dei medici e delle tante infermiere che mi hanno seguito con grande professionalità e umanità e che ringrazio.
Ecco, a tutte le persone che stanno vivendo la stessa mia esperienza voglio confidare un segreto. E cioè che l’insegnamento più grande che ne ho tratto è che la cosa più importante in tutto questo vortice è preservare la testa. Proprio cosi: la testa.
Il corpo si ammala e va messo in malattia con coraggio e disponibilità ma la testa va tenuta vitale, progettuale, allegra, curiosa, giovane, ferma, anche se la tentazione di abbandonarsi completamente alla stanchezza dolente e rapace e di mettere in malattia pure quella e’ grande. Fatti portare dalla testa e ne uscirai prima e meglio e anche il corpo ne beneficerà. I medici ti curano il corpo. Tu tieni in salute il resto.
Ma anche a chi ha la fortuna di non vivere la stessa esperienza voglio dire una cosa: non dimenticatevi di fare prevenzione. Quando ti arriva a casa la lettera dello screening con l’appuntamento già fissato, vacci. Non cincischiare fino a dimenticartene.
La prevenzione salva la vita. Per me è stato così.